Cronaca
ROMA Rifiuti — Chiesto nuovo processo per Manlio Cerroni

ROMA Rifiuti — A oltre un mese dalla sentenza di assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere, la procura ha chiesto, per Cerroni e altre sei persone, il rinvio a giudizio
ROMA Rifiuti — L’ex patron di Malagrotta era stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti nella capitale e nel Lazio. Agli imputati il pm Alberto Galanti ha contestato i reati di gestione abusiva di rifiuti, abuso d’ufficio e frode in pubbliche forniture. Nella fattispecie si contesta a Cerroni, nella veste di proprietario del consorzio Colari (allo stato attuale oggetto di commissariamento), e ad altre sei persone, il malfunzionamento, dal 2006 al 2013, dei due impianti di Tmb (trattamento meccanico biologico) ribattezzati Malagrotta1 e Malagrotta2. Da qui il consorzio avrebbe ricavato cospicui vantaggi economici, in relazione alla vicenda del tritovagliatore installato a Rocca Cencia nella primavera del 2013. All’epoca dei fatti Roma e provincia si trovavano a fronteggiare una concreta emergenza rifiuti. In assenza di un’autorizzazione regionale, Cerroni, secondo la procura, ottenne nuovamente un ingiusto profitto. La richiesta di processo chiama in causa, oltre a Cerroni, anche il suo braccio destro Francesco Rando, l’allora direttore tecnico dei due Tmb di Malagrotta Paolo Stella, l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon, il gestore della discarica di Malagrotta e dell’annesso gassificatore Piero Giovi, l’ex presidente di Colari Candido Saioni, l’ex dirigente del dipartimento ambiente della provincia di Roma Claudio Vesselli e Giuseppe Porcarelli, legale rappresentante dell’omonima ditta che ha ottenuto in affitto da Colari, nel 2016, il ramo d’azienda relativo al tritovagliatore di Rocca Cencia. Parti offese, in questo procedimento, sono la Regione Lazio, Roma Capitale e Ama spa.
Cronaca
Arresto per lite legata a un debito di vestiti presso l’abitazione della fidanzata

È stato arrestato a Ciampino, presso l’abitazione della fidanzata, il 15enne responsabile dell’accoltellamento di un 16enne, avvenuto a Frascati ieri sera. Il giovane, originario di Grottaferrata, è stato identificato grazie a un’operazione congiunta delle forze dell’ordine, che ha visto il coinvolgimento del Commissariato di Frascati, della Stazione dei Carabinieri e della Squadra Mobile, oltre alla Polizia Locale e alla Squadra Scientifica di Roma. È stato arrestato per tentato omicidio e porto di armi ed oggetti atti ad offendere, avendo con sé un coltello proveniente da casa.
Frascati, 15enne accoltella un 16enne: cosa è successo
Le indagini hanno rivelato che alla base del conflitto, poi sfociato nell’accoltellamento, ci sarebbe un credito non saldato derivante dalla compravendita di alcuni capi di abbigliamento. Il confronto inizialmente verbale è degenerato in violenza quando l’aggressore ha estratto un coltello occultato nei suoi indumenti, colpendo la vittima al petto.
Dopo alcune ore, il 15enne è stato rintracciato e, durante l’interrogatorio, ha riconosciuto le proprie responsabilità. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il suo arresto presso il Penitenziario Minorile di Roma. Le indagini continuano sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, per approfondire eventuali aspetti non ancora chiariti della vicenda.
Cronaca
La casa di Saverio Raimondo: tra giradischi e vinili, un omaggio a Woody Allen

La casa nel quartiere Trieste, in cui abita da un paio d’anni, viene descritta da un residente con le seguenti parole: “È molto piccola, è attillata, mi sta anche un po’ stretta in vita”.
Questa testimonianza mette in evidenza le difficoltà abitative in un contesto urbano sempre più affollato. I residenti si trovano ad affrontare problematiche legate all’adeguatezza degli spazi e al costo della vita. La situazione di chi vive in ambienti ridotti è un tema ricorrente, sollevando interrogativi sulla qualità della vita e sul benessere degli abitanti.
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