Cronaca
Scuola Roma – Prosegue il percorso sui corretti stili di vita e prevenzione nelle scuole

In Aula Giulio Cesare 15 scuole con Raggi, Baldassarre e Zotta nell’evento promosso con l’associazione Susan G. Komen Italia.
Promuovere stili di vita sani tramite la prevenzione, a partire da progetti e iniziative sviluppati nelle scuole. Sono questi gli obiettivi al centro dell’evento “Incontro educativo su prevenzione e stili di vita sani dedicato ai giovani delle scuole superiori”, svoltosi stamane nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio.
Al convegno, organizzato dall’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale e dalla Commissione Scuola di Roma Capitale in sinergia con l’associazione di volontariato Susan G. Komen Italia, hanno partecipato studenti, insegnanti e dirigenti di 15 scuole secondarie di secondo grado. Un coinvolgimento ampio e profondo, reso possibile grazie alla disponibilità dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio in fase di raccolta iscritti e al patrocinio del Ministero della Salute e di Città Metropolitana di Roma Capitale.
“E’ essenziale costruire una cultura che induca a stili di vita sani e a strumenti di prevenzione sin dai primi anni di vita. In questo contesto la scuola riveste una funzione chiave. Occorre costruire sinergie tra istituti e realtà che operano tutti i giorni sui territori per stimolare un coinvolgimento rispetto alle tematiche della salute e assicurare di conseguenza una sensibilizzazione che si tramuti progressivamente in consapevolezza e rafforzando l’idea di comunità che educa, avvicinando gli studenti alle istituzioni. Prendersi cura di sé stessi significa collocare il tassello fondamentale nella rete dei propri diritti”, spiega la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Per garantire un’efficace educazione alla prevenzione e la promozione capillare di stili di vita sani stiamo puntando convintamente sul lavoro quotidiano nelle scuole. All’interno della mappatura dei 78 progetti per gli istituti di Roma Capitale, 16 sono incentrati sugli stili di vita. L’Assemblea capitolina ha approvato il Regolamento per la refezione scolastica che mette al centro l’educazione alimentare, riconoscendola come parte integrante della formazione scolastica. Abbiamo inoltre siglato un Protocollo con l’Ufficio Scolastico Regionale che consente di elaborare progetti innovativi, aprendo ancor più la strada a sinergie con associazioni e cittadini”, osserva l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre
“Il dibattito odierno si iscrive nell’ambito di un rapporto di collaborazione che l’Assessorato e la Commissione Scuola hanno stretto con la Komen Italia sin da maggio, mese in cui ben 167 bambini delle scuole dell’infanzia di Roma Capitale hanno preso parte all’evento di sensibilizzazione ‘Kids for the Cure’. Oggi, invece, abbiamo voluto rivolgerci ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado ribadendo, seppur con modalità differenti, un concetto apparentemente banale ma spesso ignorato: adottare stili di vita sani sin dai primi anni di vita è essenziale nella prevenzione e nella lotta ai tumori. Nessuno può dirsi immune da tali patologie e chiunque deve compiere ogni sforzo possibile per preservare la propria salute”, sottolinea la Presidente della Commissione capitolina Scuola Maria Teresa Zotta.
“I tumori del seno sono una realtà numericamente consistente e in costante aumento: oltre 50.000 nel 2018. Komen Italia lavora attivamente sia nella promozione della prevenzione che nell’educazione alla prevenzione. La Prevenzione può salvare la vita. Questo è ancora più valido oggi dal momento che esistono evidenze scientifiche della possibilità di ridurre di oltre il 30-35% l’incidenza di tumori innanzitutto del seno, ma anche dell’intestino e di altri organi, adottando stili di vita sani, corretta alimentazione e attività fisica. E’ quindi una priorità importantissima e urgente, diffondere informazioni corrette ed invitare ad adottare queste abitudini di vita già in giovane età. Komen Italia è attiva in questo ambito già da molti anni negli istituti superiori con progetti dedicati. Quella odierna è certamente un’occasione istituzionale importantissima per favorire maggiori conoscenze e attuazione di progetti in tal direzione” dichiara Daniela Terribile, vice-presidente Komen Italia.
Cronaca
Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.
L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

#Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.
L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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