Cultura
ROMA ANTICA Sole Indigete
ROMA ANTICA Sole Indigete veniva celebrato l’11 dicembre. Si trattava di una festività dedicata al dio romano Apollo, venerato con l’appellativo di indigete.
Nel giorno del Sole Indigete venivano fatti numerosi sacrifici in cambio di protezione e aiuto nelle azioni quotidiane. Spesso gli imperatori romani si adornarono della corona radiata come dèi protettori dell’Impero romano. Il termine indigete è stato spiegato nella società moderna con il termine ‘padre’, ‘capostipite’, ‘progenitore’ o più precisamente ‘nativo’. Per gli antichi romani Apollo era un dio protettore di una data città o di un luogo specifico. Il suo tempio sorgeva sul colle del Quirinale. Nell’antichità era rappresentato con aspetto giovanile e la corona radiata sui folti capelli ricciuti mentre guidava la sua quadriga al galoppo.
In età imperiale romana aveva frusta, globo o scettro, anche per la sua assimilazione al Sol Invictus Mithra. Infatti quando nel 274 d.C. venne ufficializzata da Aureliano la divinità orientale Mitra, poiché rappresentava il sole e aveva più impatto sul popolo romano, il Sole Indigete venne sostituito al meno popolare Sole Invicto. Così venne festeggiato al posto di Apollo il dio Mitra, figura più simile a Cristo. Egli infatti era nato in una grotta. Gli venne affidato dal padre Sole il compito di contrastare Ahriman, spirito maligno che voleva distruggere il mondo. Quando la missione salvatrice fu compiuta Mitra partecipò con i suoi adepti a un banchetto. Dopo aver consumato il pasto come atto sacrificale salì al cielo su un Carro di Luce per riunirsi al Padre Sole.