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Sversamenti fiume Sacco la Procura apre un’inchiesta

Sversamenti fiume Sacco la Procura apre un’inchiesta per disastro ambientale plurimo.
Sversamenti fiume Sacco la Procura apre un’inchiesta. Dopo i ripetuti avvistamenti di schiuma bianca nel fiume Sacco, la Procura di Frosinone ha aperto un fascicolo di indagine per disastro ambientale plurimo. Le operazioni di prelevamento di campioni di acqua dal fiume e di ispezione presso alcune aziende da parte dei Carabinieri forestali e Arpa continuano. Nel weekend l’ultimo grave episodio di sversamento. Una spessa coltre di schiuma bianca è stata avvistata sabato nella zona di Ceprano e Castro dei Volsci. Domenica a Ceccano oltre 800 persone avevano aderito all’iniziativa ‘Presidiamo i ponti’, promossa dal Coordinamento interprovinciale Ambiente e Salute Valle del Sacco e Bassa Valle del Liri e dalla task force ‘Allerta Valle del Sacco’. Iniziativa nata per chiedere maggiori controlli sugli scarichi presenti lungo il corso del fiume e l’attivazione immediata del Registro Tumori. Adesso, con l’apertura ufficiale dell’inchiesta della Procura di Frosinone, si aspettano novità.
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Botulino, l’esperta: “Più rischi con il caldo ma si possono prevenire”

(Adnkronos) – “Il botulismo non conosce stagionalità. Tuttavia, con il caldo aumentano i rischi”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Patrizia Laurenti, direttore dell’Unità operativa complessa Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli e professore associato della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, parlando dei due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, con due morti, uno per ciascuna regione.
“Le alte temperature estive, l’assenza di ossigeno nelle conserve vegetali, tra cui le melanzane e i funghi sotto olio e sotto aceto, e il ph superiore a 4.5 possono favorire la germinazione della spora del botulino e la sua attivazione, con produzione della tossina che è molto pericolosa in quanto agisce sul sistema nervoso centrale”, afferma Laurenti. “Bisogna fare
molta attenzione alle conserve preparate artigianalmente – avverte – Anche il pesto fatto in casa se non lo si consuma nell’immediato va congelato. I rischi per la salute sono alti. La tossina botulinica colpisce prima i nervi cranici, la persona avverte disturbi visivi, del linguaggio, eccessiva salivazione e anche deglutire diventa difficile, quindi i muscoli respiratori fino a paralizzarli”.
Un fenomeno che fortunatamente “possiamo prevenire mantenendo le conserve vegetali in cantina o comunque in ambienti freschi e acidificandole. Passate di pomodori o marmellate, invece, sono sempre sicure. Ovviamente non bisogna consumare cibi di cui non si conoscono origine e modalità di preparazione e conservazione”.
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