Cronaca
TRULLO/MAGLIANA/CORVIALE : Casa piena di luci natalizie ma la corrente era dei vicini
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TRULLO/MAGLIANA/CORVIALE – IN MANETTE 4 PERSONE. FORNIVANO ABUSIVAMENTE L’ELETTRICITA’ ALLE LORO ABITAZIONI
I Carabinieri della Compagnia Roma Eur, con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma e dei colleghi del NAS di Roma, hanno eseguito un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto di fenomeni di illegalità diffusa e a rafforzare la percezione di sicurezza nelle aree della periferia urbana, comprese tra le zone Trullo, Magliana e Corviale.
Le mirate attività hanno portato all’arresto di 4 persone in poche ore.
In manette è finito un 38enne, originario di Formia (LT), colpito da un ordine di carcerazione, emesso dalla Corte di Appello di roma, dovendo espiare 3 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di furto aggravato e ricettazione commessi nella Capitale nell’anno 2017. L’arrestato è stato portato in carcere a Rebibbia.
In largo Emilio Quadrelli, al Corviale, i Carabinieri, durante un controllo eseguito con personale delle società “Areti” e “Ater”, hanno arrestato 3 cittadini romani, di 25, 58 e 76 anni, che, dopo aver manomesso i contatori della rete elettrica condominiale, si allacciavano abusivamente fornendo di energia le loro abitazioni, piene di luci e addobbi natalizi. I Carabinieri mettevano in sicurezza l’area mentre il personale specializzato della società elettrica ripristinava l’impianto. Gli arrestati, accusati di furto aggravato, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
I Carabinieri hanno anche controllato alcune attività commerciali, sanzionando, per un totale di 3.500 euro, il proprietario di un ristorante di cucina asiatica in via dell’Impruneta, violazioni inerenti la mancata tracciabilità degli alimenti e per la mancata applicazione del manuale autocontrollo haccp, e il proprietario di una pizzeria in via del Trullo, per un totale di 3.000 euro, per inadeguate condizioni igieniche e la mancata applicazione del manuale autocontrollo haccp.
Complessivamente sono state identificate circa 80 persone e sono stati controllati 60 veicoli.
Identificati anche 2 giovani, trovati in possesso di dosi di hashish e cocaina, che saranno segnalati, quali assuntori, all’Ufficio Territoriale del Governo.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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