Cultura
ROMA ANTICA Il culto di Asclepio
Asclepio, nell’antica Roma Esculapio, in Grecia era il dio della medicina. Figlio di Apollo e di Coronide. Il padre lo affidò al centauro Chirone che gli insegnò l’arte medica. Gli attributi di Esculapio erano il bastone, il fascio di papaveri, il rotolo di libro e soprattutto il serpente.
Il culto di Asclepio-Esculapio a Roma si instaurò dopo la pestilenza del 293 a.C.. Quando, consultati i libri sibillini, essi diedero come responso che la peste sarebbe scomparsa soltanto se fosse venuto Asclepio da Epidauro. Il Senato mandò una legazione ma quelli di Epidauro erano incerti sulla decisione da prendere. Nella notte però Asclepio apparve al capo della legazione romana assicurandolo che il giorno dopo sarebbe partito con lui. Quando i legati si trovarono nel tempio del dio un serpente uscì da un sotterraneo e li seguì fin sulla nave romana.
Al termine del viaggio, risalito il Tevere, giunti all’altezza dell’isola Tiberina il serpente abbandonò la nave rifugiandosi sull’isoletta. Interpretando il fenomeno come desiderio di Asclepio il Senato fece costruire il suo santuario sull’isola Tiberina dove ora si trova la chiesa di San Bartolomeo. Una volta che il culto si affermò anche a Roma passarono in secondo piano le quattro divinità indigene che presiedevano alla salute: Cardea, Febris, Strenua e Salus. Quest’ultima finì per essere identificata con Igea, figlia di Asclepio.
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