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ATAC Settimana decisiva per l’ok al concordato
ATAC Settimana decisiva per l’ok al concordato. Martedì 8 gennaio la conclusione della votazione dell’assemblea dei creditori di Atac, iniziata il 19 dicembre scorso, chiarirà il destino dell’azienda del trasporto pubblico.
ATAC Settimana decisiva per l’ok al concordato. Martedì si capirà il destino dell’azienda del trasporto pubblico romano. Atac è gravata da 1.4 miliardi di euro di debiti. Dopo essere arrivata ad un passo dal fallimento, la società che gestisce autobus, metro e tram a Roma cerca un rilancio attraverso il ‘via libera’ al programma di ristrutturazione dei suoi debiti. L’azienda e il Campidoglio a 5 stelle di Virginia Raggi mostrano un moderato ottimismo sulla riuscita finale della procedura. Si spera di poter iniziare il 2019 con un risultato forte sul piano dell’immagine. Anche per rassicurare i quasi 13.000 dipendenti dell’azienda. Per venti giorni circa 1.200 creditori chirografari hanno votato (via PEC o tramite raccomandata) sul piano di rientro dal debito presentato dall’Atac a settembre 2017. La scorsa estate il documento ha ricevuto il ‘via libera’ dal Tribunale fallimentare e dalla Procura di Roma che hanno sottolineato come il concordato fosse preferibile allo scenario dell’amministrazione controllata. Ora l’adunanza dei creditori è l’ultimo scoglio che l’azienda deve superare. Il piano sarà approvato se otterrà il voto favorevole della maggioranza dei crediti ammessi al voto. Non esprimersi, invece, equivale a scegliere per il no. Non hanno invece diritto di voto i creditori privilegiati nè il Campidoglio che sarà l’ultimo ad essere ripagato dei suoi 500 milioni di crediti.
IL PROGRAMMA DI RIENTRO
Il programma di rientro dal debito presentato da Atac prevede di pagare 150 milioni di euro dei creditori privilegiati entro il 2019. Il 30% del credito chirografaro invece entro il 2022. In sostanza, chi ha la certezza del suo credito incasserà subito l’intera posta che gli è dovuta. Per gli altri è prevista una rateizzazione in tre parti con un saldo finale che potrebbe arrivare dopo diversi anni. Per finanziare il piano Atac stima di aumentare il numero dei chilometri previsti tramite l’acquisto di 600 nuovi autobus, pari al rinnovo di un oltre terzo della attuale flotta aziendale. Prevista anche la messa a reddito di tre ex depositi da anni non più utilizzati. Un eventuale esito negativo del concordato aprirebbe invece la strada invece all’amministrazione controllata con la nomina da parte del governo di commissario.
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