Cronaca
ROMA “Global Game Jam”, la maratona del videogioco

ROMA “Global Game Jam”, la maratona del videogioco. Si tratta di quello che in gergo viene detto hackathon. Una maratona di 48 ore tra appassionati, designer, grafici, musicisti, programmatori e sviluppatori.
L’evento è internazionale e si disputa contemporaneamente in 110 Paesi. A ospitare i 120 partecipanti della Jam romana è il Tempio di Adriano, sede della Camera di commercio, quest’anno tra i promotori dell’evento in vista della “Maker Faire Rome”. Ogni Jam avrà il compito di realizzare entro domenica pomeriggio un videogioco funzionante su un tema comune. Quest’anno è quello della “casa”. A Roma appuntamento per 120 appassionati. Non solo sviluppatori della Capitale ma anche di altre regioni. Per 48 ore uno al fianco dell’altro creeranno dei gruppi per la creazione e lo sviluppo del videogioco, dall’idea alla realizzazione, passando per la grafica e la musica. “Il Global Game Jam per noi è il simbolo della socializzazione. Noi consigliamo sempre di venire da soli, senza un gruppo prestabilito. In questo modo ci si incontra, si condividono esperienze e professionalità. Non sono rari i casi in cui al termine della manifestazione nascono società e laboratori del tutto nuovi e innovativi”, spiega il direttore tecnico di Codemotion, azienda promotrice della kermesse digitale, Andrea Ferlito.
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RivelatoIlFiglioDelBoss Che sfida magistrati e pentiti con un messaggio audace!
Protagonisti in primo piano
Tra i personaggi chiave di questa intrigante storia c’è “Pescio”, il figlio del noto boss Costantino, che emerge come figura centrale in un testo carico di tensioni e rivendicazioni. Immagina un mondo sotterraneo dove legami familiari e potere si intrecciano in modi che lasciano tutti a bocca aperta – e questa è solo l’inizio!
Attacchi velenosi e accuse scottanti
Nel documento in questione, non mancano gli attacchi diretti e spietati contro i pentiti e i magistrati, descritti come nemici giurati. Queste rivelazioni alimentano la curiosità: cosa spinge questi individui a sfidare apertamente le autorità, e quali segreti si celano dietro queste parole? È un vero e proprio gioco di ombre che potrebbe sconvolgere equilibri consolidati.
La frase che fa discutere
E poi c’è quella dichiarazione che tutti stanno mormorando: “Noi siamo i migliori”. Una frase così arrogante e misteriosa, che solleva domande senza fine – chi sono davvero “loro”, e cosa significa essere i migliori in un contesto così controverso? Preparati a essere catturato da questa narrazione elettrizzante!
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DelittoSocial: Hai mai immaginato che un assassino usi lo smartphone della vittima per scoprire i suoi segreti più oscuri?
Il colpo di scena dell’indagine
Immagina la scena: un omicidio che va oltre il crimine, con l’assassino che fruga nel telefono della vittima per svelare dettagli intimi. In questo caso sconvolgente, il killer ha utilizzato lo smartphone per indagare se la giovane donna avesse una relazione segreta, trasformando un semplice dispositivo in un’arma di curiosità morbosa.
La connessione nascosta sui social
Non finisce qui: un giovane di Cassino, che la vittima aveva incontrato online, è stato contattato direttamente dall’assassino. Questo twist inaspettato solleva domande inquietanti su come i social media possano intrecciare vite e misteri, lasciando tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa storia intrigante.
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