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CERVETERI Il Sindaco indignato per le condanne per l’omicidio Vannini

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CERVETERI Il Sindaco indignato per le condanne per l’omicidio Vannini

CERVETERI Il Sindaco indignato per le condanne per l’omicidio Vannini. Tramite una nota il sindaco Alessio Pascucci commenta la sentenza di appello che ha ribaltato le condanne emesse in primo grado.

Il Sindaco indignato per le condanne per l’omicidio Vannini: “Uno Stato che consente di uccidere un suo ragazzo senza che di fatto i suoi assassini vengano puniti non è uno Stato di diritto. È uno Stato in cui la giustizia oramai è morta e le istituzioni non sono più un riferimento credibile per i cittadini. Spiace dirlo da uomo delle Istituzioni ma il caso di Marco ha scosso tutta la nostra comunità per l’evento truce e infame che ha portato alla morte di questo giovane ragazzo. Da sindaco mi sento di dire che oggi provo un senso di vergogna nell’indossare la fascia tricolore in rappresentanza di uno Stato che non tutela i cittadini e che lascia impuniti gli assassini di Marco. Metterò le bandiere della nostra città a lutto e invito i sindaci di tutta Italia a farlo. In rispetto di Marco Vannini e dei tantissimi che come lui hanno perso la vita senza che lo Stato italiano gli riconoscesse giustizia”.

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L’incubo che ha sconvolto decine di turisti

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L’incubo che ha sconvolto decine di turisti

ColosseoCaos: Un turista finisce infilzato in un’inferriata per un tentativo estremo di avvicinarsi all’iconico monumento!

L’incidente choc a Piazza del Colosseo

Immaginate la scena: decine di turisti scioccati che assistono a un dramma inaspettato nel cuore di Roma. Un uomo di 47 anni, cittadino americano residente a Taiwan, è rimasto trafitto da un’inferriata mentre cercava di scavalcare una recinzione a Piazza del Colosseo. Probabilmente affascinato dal simbolo eterno della capitale, ha fatto un passo avventato intorno alle 17 di venerdì, finendo in una situazione da brivido che ha lasciato tutti senza fiato. Con sangue che scorreva copioso, l’uomo ha gridato dal dolore prima di perdere i sensi, appeso come in un incubo.

Il salvataggio mozzafiato

Ma cosa è successo esattamente durante l’intervento? I soccorsi sono scattati in un lampo, con ambulanze, carabinieri e persino la Finanza che hanno invaso la piazza in pochi minuti. Il medico ha subito notato una ferita profonda nella zona lombosacrale, rendendo ogni mossa critica. Per liberarlo dall’inferriata, i team hanno impiegato oltre 20 minuti di tensione pura, somministrando sedativi per calmare il ferito. Stabilizzato sul posto con bende strette per fermare l’emorragia, è stato caricato sull’ambulanza e trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni. Lì, con codice rosso attivato, i chirurghi hanno chiuso la ferita con ben 80 punti di sutura, e per fortuna, già quella notte è stato dichiarato fuori pericolo. Chissà se è valsa la pena di quel rischio estremo!

Le telefonate che hanno cambiato tutto

E se non fosse stato per i testimoni oculari? Decine di persone, sconvolte dalla scena, hanno afferrato i cellulari per chiamare i soccorsi, trasformando un potenziale disastro in una storia a lieto fine. Gli inquirenti stanno ancora indagando, senza una versione ufficiale, ma le ipotesi sono intriganti: l’uomo potrebbe aver agito per catturare un’occhiata più ravvicinata al Colosseo, magari per un selfie indimenticabile. Oggi, i carabinieri lo interrogheranno per svelare i dettagli di questo mistero.

La vacanza che si è trasformata in incubo

Qual era il contesto di questa avventura? Il turista era appena arrivato a Roma per una vacanza rilassante con famiglia e amici, alloggiati in una pensione nel centro storico. Il gruppo aveva già visitato diversi monumenti, vivendo la città con entusiasmo, ma nessuno si aspettava un colpo di scena del genere. Gli amici, interrogati, non hanno offerto spiegazioni chiare, lasciando tutti a chiedersi: cosa spinge qualcuno a correre un rischio così folle per un monumento? Una testimone ha descritto la scena come “terribile”, con l’uomo intrappolato e impotente, un ricordo che nessuno dimenticherà presto.

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Tre molestatori al Concertone, Piantedosi chiede l’espulsione per i tre arrestati.

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Tre molestatori al Concertone, Piantedosi chiede l’espulsione per i tre arrestati.

Hai mai sentito dello scandalo al Concertone del Primo Maggio che ha fatto infuriare il governo? #ViolenzaAlConcertone #EspulsioneImmediata #RomaInGiacca

L’Attacco Choc Durante il Concerto

Immagina di essere in mezzo alla folla, con la musica a tutto volume, e improvvisamente ti ritrovi in un incubo: è ciò che è accaduto a una giovane donna di 25 anni da Caserta durante il Concertone del Primo Maggio a San Giovanni. Secondo il racconto della vittima, tre studenti di origine tunisina l’hanno aggredita con atti di violenza sessuale di gruppo tra le esibizioni di Gazzelle e Lucio Corsi. “Ero pietrificata, mi ha salvata la mia amica portandomi via. Ma quando ha urlato per chiedere aiuto, c’è chi le ha detto di stare zitta perché disturbava la musica”, ha rivelato la ragazza, scioccata nel vedere poi i tre molestare un’altra giovane. Le autorità sono intervenute rapidamente, arrestando i sospettati in flagranza.

I Protagonisti della Controversia

I tre studenti – due di 25 anni e uno di 22 – sono in Italia per motivi di studio, frequentando il Dams e la facoltà di Ingegneria all’università Roma Tre. Vivono in uno studentato a Spinaceto e, secondo le ricostruzioni, erano partiti da lì il giorno prima dell’incidente. Quando sono stati fermati dagli agenti del commissariato Esquilino, erano visibilmente ubriachi. Durante l’interrogatorio nella direttissima, si sono limitati a dire: “Volevamo solo ascoltare la musica, c’erano tanti cantanti che ci piacciono”. I giudici hanno convalidato l’arresto ma imposto solo l’obbligo di firma, scatenando un’onda di polemiche.

Le Reazioni Politiche che Fanno Scaldare gli animi

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non ha perso tempo e ha annunciato di aver richiesto l’espulsione immediata per i tre. Ma non è finita qui: la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha accusato il centrosinistra di silenzio assordante, mentre la ministra del Turismo Daniela Santanché ha definito “agghiacciante” l’indifferenza della folla, con persone che si lamentavano delle urla della vittima invece di intervenire. “Dov’erano i paladini dei diritti?”, ha tuonato Santanché, alimentando un dibattito che potrebbe divampare in una vera e propria bufera politica.

Le Voci dagli Organizzatori e dal Mondo Istituzionale

Gli organizzatori del Concertone, come i sindacati Cgil, Cisl e Uil, hanno condannato con forza l’episodio, ribadendo che un evento dedicato a diritti e libertà non tollera simili abusi. Dal palco, avevano lanciato messaggi contro ogni forma di violenza. Anche l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Roma, Monica Lucarelli, ha espresso piena solidarietà alla vittima: “La mia vicinanza va a lei e alla sua amica che ha reagito, ma quante donne devono ancora convivere con questa paura nei luoghi della spensieratezza?” Un gesto di supporto che lascia però spazio a tante domande su come prevenire il peggio.

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