Cinema
La scommessa di S. Caple, l’eco del mito – Giovedi 24 con Creed II
La scommessa di S. Caple, l’eco del mito – Giovedi 24 con Creed II
“Non fare quello che ti piace fare, è come non esistere”.
E’ l’etica, è la resilienza senza il colore della pelle, nera o bianca non interesserà.
Un dominio di tinte caldamente intime, a raccontare un combattimento per la ricerca del significato di esistere ad ogni costo, di un’identità ternaria (essere uomo, padre e figlio) perseverando ad ogni round della vita, soprattutto per riscoprire, dopo ogni effimera sconfitta, la reale e più interiore ragione della lotta: la famiglia.
Alternate a bagni di colore glaciali, liddove le coreografie del ring sono meno innovative, più prevedibili dell’antenato regista Ryan Coogler – che vorticosamente immergeva gli occhi dello spettatore in ogni “punto di rottura della carne” – Steven Caple sa ghiacciare con l’emozione del masochismo, facendo danzare “uomini che ritornano, vivono e diventano” e fra questi il definitivo addio a Rocky di Sylvester Stallone, per una riconferma del personaggio di Michael B. Jordan, appassionante nella sua vulnerabilità.
Annunciato un anno fa, ancora più maliziosamente non potevo svelarvi dall’esordio il titolo di questa attesa proiezione, ma da qualche riga fa, glorificavo l’uscita di…
Creed II, film cult della filosofia americana: uccidere e poi onorare.
Il seguito, il seguito del seguito: mania, dramma, maledizione, ma soprattutto un’umanità pura, senza capitalismi.
Di Gioia Perpetua
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