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Cinema

La scommessa di S. Caple, l’eco del mito – Giovedi 24 con Creed II

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La scommessa di S. Caple, l’eco del mito – Giovedi 24 con Creed II

La scommessa di S. Caple, l’eco del mito – Giovedi 24 con Creed II

“Non fare quello che ti piace fare, è come non esistere”.
E’ l’etica, è la resilienza senza il colore della pelle, nera o bianca non interesserà.
Un dominio di tinte caldamente intime, a raccontare un combattimento per la ricerca del significato di esistere ad ogni costo, di un’identità ternaria (essere uomo, padre e figlio) perseverando ad ogni round della vita, soprattutto per riscoprire, dopo ogni effimera sconfitta, la reale e più interiore ragione della lotta: la famiglia.

Alternate a bagni di colore glaciali, liddove le coreografie del ring sono meno innovative, più prevedibili dell’antenato regista Ryan Coogler – che vorticosamente immergeva gli occhi dello spettatore in ogni “punto di rottura della carne” – Steven Caple sa ghiacciare con l’emozione del masochismo, facendo danzare “uomini che ritornano, vivono e diventano” e fra questi il definitivo addio a Rocky di Sylvester Stallone, per una riconferma del personaggio di Michael B. Jordan, appassionante nella sua vulnerabilità.
Annunciato un anno fa, ancora più maliziosamente non potevo svelarvi dall’esordio il titolo di questa attesa proiezione, ma da qualche riga fa, glorificavo l’uscita di…
Creed II, film cult della filosofia americana: uccidere e poi onorare.
Il seguito, il seguito del seguito: mania, dramma, maledizione, ma soprattutto un’umanità pura, senza capitalismi.

Di Gioia Perpetua

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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Cinema

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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