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MIGRANTI La Bongiorno difende il Decreto Sicurezza: “Non è un’anomalia…”

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MIGRANTI La Bongiorno difende il Decreto Sicurezza: “Non è un’anomalia…”

MIGRANTI La Bongiorno difende il decreto Sicurezza: le parole del Ministro della PA.

MIGRANTI La Bongiorno difende il Decreto Sicurezza. Queste le parole del Ministro della PA, intervistata da Il Messaggero: “Si sta dipingendo la situazione attuale come se l’anomalia fosse il decreto sicurezza. Ma la vera anomalia e’ quanto succedeva in passato. In maniera fuorviante ed erronea si e’ accettato negli scorsi anni l’ingresso, indiscriminato, di chiunque in Italia. Con la conseguenza che oggi chi vuole garantire ordine deve fare i conti con un’eredita’ difficile da gestire. E addirittura, paradossalmente, viene accusato di razzismo e di disumanita’. Ma la battaglia non e’ tra buoni e cattivi, bensi’ tra caos e ordine“.

La legge, sottolinea la Bongiorno, “e’ di assoluto rispetto di tutte le garanzie. Introduce maggiori tutele per chi scappa dalle guerre, per chi e’ perseguitato. L’ordine giova a coloro che sono dalla parte della ragione. E questa legge riuscira’ a porre fine al fenomeno dei finti profughi e dei furbetti. Chi e’ legislatore ha il dovere di farsi carico di tracciare nettamente una linea di confine tra legittimo e illegittimo“.

Sui sindaci ‘dissidenti’ poi aggiunge che “sicuramente se alle parole seguissero condotte di disapplicazione sarebbero in una situazione di illegittimita’. Esistono delle procedure da seguire, per sollevare questioni di incostituzionalita’. E’ di una gravita’ inaudita che chi rappresenta le istituzioni scelga di non applicare una legge. La disobbedienza civile e’ un alibi inaccettabile. Le parlo da avvocato. Lo sa quante volte arrivano sentenze che si ritengono ingiuste? Tantissime volte. Ma dico sempre ai miei clienti che protestano per una condanna: bisogna rispettare le sentenze, sempre e comunque. Lo stesso vale per le leggi. Altrimenti, si arriva all’arbitrio. Si dice spesso, in maniera caricaturale, che e’ la Lega il partito della giustizia ‘fai da te’, ma non e’ vero affatto. Sono gli altri, penso soprattutto al sindaco Orlando, che vogliono il far west“.

Bongiorno ammette infine di aver “apprezzato l’appello appena fatto dal Papa ai leader europei, in cui li invita a risolvere la questione dei migranti. Esiste ancora oggi questo problema perche’ l’Europa non l’ha voluto affrontare. Si e’ limitata a scaricare tutto sulle nostre spalle. Ma ora finalmente l’Italia ha deciso di non farsi piu’ carico di tutto“. A suo avviso, “un legislatore non puo’ fingere che non esistano i problemi. Deve scrivere regole e farle rispettare. E questo non significa affatto che siamo intolleranti. Non e’ piu’ intollerante o razzista chi lascia, in nome di una falsa accoglienza, che la situazione incancrenisca?“.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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