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ROMA Buone notizie per il bimbo londinese ricoverato al Bambin Gesù
ROMA Buone notizie per il bimbo londinese ricoverato al Bambin Gesù.
ROMA Buone notizie per il bimbo londinese ricoverato al Bambin Gesù. Il piccolo sarebbe in buone condizioni dopo il trapianto (riuscito) cui è stato sottoposto e sarà dunque dimesso nelle prossime ore.
Ad illustrare i risultati dell’operazione, oggi pomeriggio, alle ore 16.30, una conferenza stampa presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Al meeting, in programma nell’Aula Salviati (P.zza S. Onofrio, 4 – Roma), parteciperanno il prof. Franco Locatelli e la presidente Mariella Enoc. Insieme a loro, anche il papà del bambino e il ministro della salute Giulia Grillo.
Il bimbo, affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH), era arrivato al Bambin Gesù a fine novembre dall’Ospedale Great Ormond Street di Londra. Il 20 dicembre era stato poi sottoposto a trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore.
Queste ultime, manipolate e infuse nel bambino di 20 mesi, 1 mese dopo il trapianto hanno perfettamente attecchito, ripopolando adeguatamente il sistema emopoietico e immunitario del paziente. In questo periodo non ci sono state complicanze, né infettive nè soprattutto di rigetto.
Il percorso trapiantologico può perciò dirsi concluso positivamente. Dalla scorsa settimana, al bimbo non è stato più somministrato il farmaco salva-vita (emapalumab), che teneva sotto controllo la malattia regolando le reazioni del sistema immunitario. Le sue condizioni di salute sono buone e stabili, quindi lascerà l’Ospedale nelle prossime ore. Il piccolo dovrà però comunque tornarvi, per visite di controllo in DH con frequenza inizialmente settimanale e poi, via, via, sempre più distanziata.
«Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto» commenta Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica. «Nelle prossime settimane andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne. I rischi ai quali i pazienti di questo tipo possono andare incontro dopo la dimissione sono principalmente legati allo sviluppo di complicanze infettive. Per questa ragione il bambino verrà strettamente controllato con periodiche visite presso il nostro reparto di DH; doverosamente premessa questa nota di cautela, non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa».
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