Cronaca
ROMA Raffica di arresti di pusher a Tor Bella Monaca

ROMA Raffica di arresti di pusher a Tor Bella Monaca.
ROMA Raffica di arresti di pusher a Tor Bella Monaca. Ad effettuarla, la sera scorsa, i Carabinieri della Compagnia di Frascati, nel corso di una mirata attività di controllo tra le note piazze di spaccio nel quartiere. 6 le persone finite nelle manette dei militari.
Tra essi una coppia formata da un uomo di 58 anni e da una donna di 43. I due venivano notati dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, in largo Ferruccio Mengaroni, nell’atto di cedere un involucro ad un giovane tossicodipendente. Subito intervenuti, i militari accertavano che si trattava una dose di cocaina. Altre 10 dosi della stessa sostanza, insieme a denaro contante, venivano poi rinvenuti nella successiva perquisizione domiciliare.
Poco più tardi, un’altra pattuglia di Carabinieri intercettava, in via dell’Archeologia, altre due persone. Due uomini, uno romano 49enne e l’altro 34enne di origini calabresi, entrambi già con precedenti in fatto di droga. I due sono stati notati aggirarsi con fare sospetto nei pressi di una nota piazza di spaccio.
Il successivo controllo permetteva di rinvenire, nelle tasche del 49enne, 7 dosi di cocaina, 1 di hashish e denaro contante. Il 34enne veniva invece trovato in possesso di 10 dosi di crak e di 120 euro.
Fermato inoltre in via Iacurso un 19enne romano trovato con alcune dosi di hashish. I militari ne hanno perquisito l’abitazione, nella stessa via, rinvenendo altri 10 frammenti della stessa droga, del peso complessivo di circa 90 g, e oltre 550 euro in contanti.
L’essere stato pizzicato a spacciare dosi di cocaina è infine costato l’arresto ad un 40enne. Anche l’acquirente è stato identificato e segnalato, quale assuntore, all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma.
Tre arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Gli altri tre sono stati invece trattenuti in caserma e a breve saranno giudicati con rito direttissimo.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
Cronaca
Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.
Un’interpretazione straordinaria
La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.
Riscoprire un’icona
La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.
In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
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