Cronaca
ROMA Un indagato per l’agguato davanti all’asilo alla Magliana

ROMA Un indagato per l’agguato davanti all’asilo alla Magliana.
ROMA Un indagato per l’agguato davanti all’asilo alla Magliana. Svolta vicina per le indagini sull’omicidio di Andrea Gioacchini, il pregiudicato ucciso a colpi di pistola giovedi’ mattina. 34 anni, aveva appena accompagnato i suoi figli in un asilo del quartiere alla periferia di Roma quando i proiettili lo hanno raggiunto. Per l’omicidio, secondo quanto riporta Il Messaggero, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati un uomo. Per la precisione, il fratello di uno dei leader storici della Banda della Magliana. Fatale per l’uomo – riferisce il quotidiano – un controllo da parte di una volante della Polizia, che lo ha condotto in Questura per sottoporlo alla prova dello stub. L’indagato avrebbe una ‘somiglianza generica‘ con l’identikit del killer fornito dai testimoni.
Cronaca
Dallo spaccio al gioco d’azzardo: arrestati i pusher di San Giovanni

Sgominata dai carabinieri un’organizzazione dedita alla consegna a domicilio di crack e cocaina. Sono state eseguite sei misure cautelari nei confronti dei membri del gruppo, noti per il loro operato nel mercato illegale della droga.
Operatività e raggiungimento dell’obiettivo
Le indagini hanno rivelato che i capi dell’organizzazione comunicavano gli ordini attraverso una chat denominata ‘Centrale dello spaccio’, evidenziando un modus operandi ben organizzato e coordinato. L’operazione ha portato alla luce un sistema capillare di distribuzione della droga, con richeste soddisfatte in tempi brevi grazie all’efficienza dei membri coinvolti.
Le autorità continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori attività illecite e garantire la sicurezza pubblica.
Cronaca
Una reazione inaspettata durante una discussione

L’orrore domestico si è concluso con una condanna a nove anni e tre mesi per un cameriere di quaranta anni, imputato di aver inflitto violenze inaudite alla sua compagna nel tribunale di Tivoli. Il giudice ha inflitto una pena superiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero, evidenziando l’uso di metodi brutali come “le botte con le scarpe antinfortunistiche” e “il coltello alla gola”.
I FATTI
Le violenze si sono verificate in un contesto di assoluta sottomissione. La vittima, spesso costretta a medicarsi da sola, ha descritto un ambiente in cui ogni pretesto poteva scatenare l’inferno, anche un semplice errore in cucina: in un’occasione, l’aguzzino le ha lanciato il sugo addosso per poi afferrarla per i capelli. Gli aggressivi atti includevano “sedie spaccate sulla schiena” e minacce di morte, anche per la figlia minorenne dell’uomo.
Durante le udienze, è emerso come molte ferite inflitte abbiano causato danni permanenti, inclusi problemi di udito e di deambulazione. L’avvocato della vittima ha sottolineato l’indole malvagia dell’imputato, il quale “trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna”.
Il Processo e la Sentenza
Il racconto della vittima in aula ha messo in luce l’estrema sofferenza vissuta nel corso di un anno di maltrattamenti. Al termine del processo, la donna ha manifestato un “senso di conforto per quel pronunciamento,” sottolineando che “è stata fatta giustizia”, grazie anche al sostegno ricevuto dal pool antiviolenza del commissariato di Tivoli.
La sentenza rappresenta un importante passo verso la giustizia in casi di violenza domestica, con la conferma di tutti i reati contestati e l’auspicio che la vittima possa finalmente guardare al futuro con maggiore fiducia.
-
Attualità4 giorni fa
Concerto Geolier a Roma, la scaletta (probabile)
-
Cronaca21 ore fa
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”
-
Social2 giorni fa
Carlo Calenda ci prova, ma non ce la fa: ” Conte e Salvini giganti, lui invidioso”
-
Attualità4 giorni fa
Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello