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Saldi al via a breve anche nel Lazio. Ecco come non farsi fregare

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Saldi al via a breve anche nel Lazio. Ecco come non farsi fregare

Saldi al via a breve anche nel Lazio. Ecco come non farsi fregare.

Saldi al via a breve anche nel Lazio. Ci siamo, manca ormai pochissimo a sabato prossimo, quando anche la nostra regione vedrà l’avvio degli sconti. Nell’attesa, Confesercenti raccomanda attenzione che gli sconti e la merce siano relativi a veri saldi e ricorda alcune preziose regole per evitare brutte sorprese e fare buoni affari, precisando che la vendita di fine stagione (saldo) non deve essere per forza comunicata al Comune.

1) Le condizioni favorevoli di acquisto prospettate al consumatore attraverso il messaggio pubblicitario debbono essere reali ed effettive;

2) I prodotti esposti per la vendita nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio e su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, devono indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico, utlizzando un cartello o altre idonee modalità. Nel caso di contemporanea esposizione di prodotti identici dello stesso valore, si può utilizzare un unico cartello. Negli esercizi di vendita e nei reparti di tali esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio il prezzo deve essere indicato obbligatoriamente per tutte le merci esposte al pubblico.

3) I cartellini devono contenere tre dati: il prezzo originario; la percentuale di sconto; il prezzo finale di vendita.

4) Le normative relative alle vendite sottocosto non si applicano alle vendite di fine stagione: l’esercente può vendere i prodotti anche a prezzo inferiore a quello di acquisto.

5) I pagamenti con carta di credito e pos saranno accettati dal commerciante secondo i termini delle relative convenzioni.

6) Se il bene acquistato non fosse conforme per difetti o mancata corrispondenza rispetto alle caratteristiche descritte prima della vendita, il cliente (ai sensi del d.lgs. 24/2002) può chiederne la riparazione o la sostituzione (a scelta, tranne se il rimedio richiesto è oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all’altro), o che il prezzo sia adeguatamente ridotto o che sia risolto il contratto di vendita (se la riparazione e la sostituzione sono impossibili o troppo onerosi; se il venditore non vi ha provveduto entro un congruo termine; se la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata non hanno risolto i problemi del consumatore).

7) I commercianti devono essere sempre estremamente disponibili e cortesi verso il cliente in caso di cambi non obbligatori per legge. Se l’acquisto è stato effettuato in forma diretta, non c’è il cosiddetto ‘diritto di ripensamento’. Valido solo nei casi di vendita ‘a distanza’ eseguita al di fuori dei locali commerciali (ad esempio on line).

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