Italia
SANITA’ Il Ministro Grillo su rimodulazione punti nascita: “Valuteremo con le Regioni”
SANITA’ Il Ministro Grillo su rimodulazione dei punti nascita. Con una nota emessa dal Ministero della Salute, il Ministro ha voluto fare chiarezza a riguardo.
SANITA’ Il Ministro Grillo su rimodulazione dei punti nascita: “In questi mesi sono state molte le richieste di rimodulazione della rete dei punti nascita arrivate da varie parti d’Italia al ministero della Salute. In considerazione del progressivo calo degli indici demografici del Paese, della carenza di alcune figure professionali sanitarie e per l’evidenza di situazioni territoriali caratterizzate da particolare disagio orografico, credo sia necessario valutare insieme alle Regioni – e di questo ho già accennato al presidente Bonaccini – l’attualità dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, recepito poi dal DM 70/2015″.
“APPROFONDIREMO LE PROBLEMATICHE”
“Le riforme, come tutti gli esperimenti – continua il Ministro – vanno monitorate ed eventualmente aggiornate, se necessario, alla luce dell’esperienza acquisita sul campo. Le mutate condizioni al contesto richiedono oggi una profonda riflessione sulla ponderazione dei rischi. Ciò nell’interesse primario delle mamme e dei neonati. In tal senso nelle scorse settimane ho chiesto, tramite la Direzione della Programmazione, di invitare il Comitato Percorso nascita nazionale ad approfondirne le problematiche al fine di inserire una riflessione specifica all’interno del Patto per la Salute“.
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Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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