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Cronaca

Sei pusher in manette tra Tor Bella Monaca e Tor Vergata

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Sei pusher in manette tra Tor Bella Monaca e Tor Vergata

Sei pusher in manette tra Tor Bella Monaca e Tor Vergata nele ultime ore. I Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno effettuato dei mirati controlli antidroga nei quartieri della Capitale.

Sei pusher in manette tra Tor Bella Monaca e Tor Vergata. Il primo blitz è avvenuto nel primo pomeriggio, in una nota piazza di spaccio di via dell’Archeologia. I Carabinieri della Stazione di Roma Tor bella Monaca hanno arrestato due romani, di 33 anni, entrambi con precedenti. Uno di loro in atto sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. I militari hanno osservato la loro attività e al momento dell’arresto, a seguito della perquisizione personale, li hanno trovati in possesso di 20 dosi di cocaina, del peso di circa 15 grammi, e di oltre mille euro in contanti. Dopo l’arresto i militari li hanno condotti in caserma. Sono ora in attesa di processo.

UN ALTRO ARRESTO IN VIA CASILINA

Ieri sera in via Casilina, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata hanno arrestato, un altro romano di 21 anni, nullafacente e già noto alle forze dell’ordine. I militari lo hanno visto aggirarsi con fare sospetto e fermato per un controllo. A seguito della perquisizione personale è stato trovato in possesso di 13 dosi di cocaina, del peso di circa 10 grammi. Il giovane è in attesa del rito direttissimo.

ALTRI 3 ARRESTI

Sempre nel pomeriggio di ieri, nel quartiere di Tor bella Monaca, in via dell’Archeologia, i militari hanno arrestato altri 3 spacciatori. I primi due, romani di 42 e 44 anni stavano cedendo ad un tossicodipendente 2 dosi di cocaina. A seguito della successiva perquisizione personale i militari hanno rinvenuto e sequestrato un’altra dose di cocaina e 130 euro, provento della pregressa attività di spaccio. Il terzo pusher è sempre romano di 31 anni. A seguito del controllo e della perquisizione personale è stato trovato in possesso di 9 dosi di cocaina, del peso di circa 6 grammi e della somma contante di 175 €, tutto sottoposto a sequestro. Sarà processato in mattinata presso le aule del Tribunale di Roma, assieme agli altri 5 arrestati, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefcenti.

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Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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