Cronaca
TOR BELLA MONACA Due pusher finiti in manette

Tor Bella Monaca due pusher finiti in manette. Si tratta di due romani colti in flagrante a seguito di un pedinamento dei Carabinieri.
Ieri mattina, al termine di un servizio antidroga, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato 2 persone. L’accusa a loro carico è detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tor Bell Monaca due pusher in manette: si tratta di due cittadini romani, una 41enne e un 20enne, entrambi senza occupazione. Sono stati visti, in una nota piazza di spaccio in via dell’Archeologia, ad occultare un pacchetto di sigarette nel sottoscala di un complesso popolare.
I Carabinieri, immediatamente intervenuti, hanno fermato i due e recuperato il pacchetto che, al suo interno, conteneva una chiave e 11 dosi di cocaina. La chiave trovata apriva la porta di una cantina in uso ai pusher nello stesso stabile. Nella cantina sono stati rinvenute 196 dosi di cocaina, già pronte per lo spaccio, e denaro contante, provento dell’attività illecita.
Quanto rinvenuto è stato sequestrato mentre gli arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.
Cronaca
Sexgate alla Roma, inchiesta fallimentare: “Il calciatore che ha rubato il materiale è fuggito all’estero”

ScandaloNelCalcio: Un video intimo rubato da un giovane giocatore fa crollare un’indagine in un mistero senza precedenti!
Lo Scandalo che Ha Scioccato il Mondo del Calcio
Immaginate un giovane talento del calcio, un giocatore della Primavera, coinvolto in un caso che ha fatto tremare le mura di Trigoria. Stiamo parlando di un video intimo sottratto a una dipendente del centro sportivo, un episodio che ha acceso i riflettori su segreti nascosti e comportamenti inaccettabili. Ma cosa è successo davvero dietro le quinte? Le voci si rincorrono, e i fan si chiedono: è solo la punta dell’iceberg?
L’Indagine che È Finita nel Vuoto
Le autorità hanno provato a fare luce su questa storia, convocando più volte il giocatore per ottenere risposte. Eppure, ogni tentativo è caduto nel silenzio: “Lo abbiamo convocato più volte e non ci ha mai risposto”, hanno rivelato fonti interne. Un vero colpo di scena che lascia tutti a bocca aperta – come ha fatto un giovane atleta a sfuggire a un’inchiesta del genere? Le domande si accumulano, e l’aria di mistero rende questa vicenda ancora più intrigante.Cronaca
Un testimone ha cambiato tutto

Svelati i dettagli agghiaccianti della confessione di Mark Samson: un omicidio che nasconde un testimone segreto e colpi di scena inaspettati? #CrimineMisterioso #ConfessioneChoc #IlariaSula
La confessione a puntate
Mark Samson, il 23enne accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, sta rivelando nuovi dettagli in una serie di lettere dal carcere di Regina Coeli. Dopo aver indicato il nascondiglio del cellulare della vittima sotto il materasso dei suoi genitori, ha inviato una seconda lettera ai pm della Procura di Roma. Questa volta, il giovane ha ricostruito meticolosamente le fasi del delitto, focalizzandosi su come si è disfatto del corpo prima di abbandonarlo in un dirupo nella campagna di Capranica Prenestina. Con l’obiettivo di dimostrare di aver agito da solo, Samson spera di scagionare la madre, indagata per occultamento di cadavere, e di allontanare i sospetti dal padre.
IL TESTIMONE
Nella lettera al sostituto procuratore Maria Perna, Samson ha fatto una rivelazione che potrebbe cambiare tutto: c’è un testimone che l’ha visto trasportare il trolley contenente il corpo di Ilaria, con le gambe che spuntavano dalla cerniera. Chi potrebbe essere questo osservatore misterioso – un vicino, un commerciante o un passante casuale? Qualcuno che ha assistito alla scena e forse ha persino parlato con lui, ma che finora è rimasto in silenzio. Gli investigatori della Squadra mobile di Roma sono già all’opera per rintracciarlo, soprattutto dopo l’enorme eco mediatica del caso. Immaginate: in un momento del genere, come fa un testimone a non collegare i puntini?LA PROVA DELLA VALIGIA
Samson insiste di aver gestito tutto da solo, dal momento in cui ha avvolto il corpo di Ilaria in sacchi – dalla testa al bacino e dai piedi al bacino – fino a chiuderlo nella valigia. Abitando in un seminterrato, ha dovuto salire sette scalini portando il trolley, che pesava oltre 50 chili, fino alla sua auto parcheggiata poco distante. Per dimostrare la sua forza, si è offerto di sottoporsi a un test sotto sforzo. Ma è davvero possibile? Le descrizioni del giovane dipingono un quadro inquietante: da un lato, un ragazzo remissivo e geloso; dall’altro, qualcuno capace di mentire, uccidere e coprire le tracce con freddezza calcolata. Che altro nasconde questa confessione?
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