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CAPANNELLE Niente accordo sulla riapertura dell’ippodromo: le prospettive
CAPANNELLE Niente accordo sulla riapertura dell’ippodromo: le prospettive per il futuro.
<strong>CAPANNELLE Niente accordo sulla riapertura dell’ippodromo. Occorrerà dunque attendere ancora per vedere la ripresa delle corse. C’è delusione tra chi sperava in una fumata bianca dopo l’accordo presentato dall’assessore Frongia al concessionario. Il quale ha rispedito l’intesa al mittente.
Il documento, già firmato, era stato portato dal titolare capitolino dello Sport in Commissione Trasparenza. In questo modo l’amministrazione cittadina sperava, un pò a sorpresa, di venire a capo della controversia con Hippogroup. Lo faceva sostanzialmente accogliendone una delle richieste: mantenere il canone di gestione a 66mila euro l’anno. Una cifra però non esente da variazioni: per il Campidoglio, infatti, è solo un acconto “sull’ eventuale importo maggiore che il Tribunale Civile di Roma potrebbe determinare“. Ma da questo orecchio Hippogroup sembra proprio non sentirci.
“Mi preme ribadire che Roma Capitale non ha fatto altro che accogliere una loro richiesta venendo loro incontro in ogni modo possibile. – ha poi ribadito Frongia, al termine della commissione Trasparenza – Il fatto che si esiti a questo punto fa pensare che probabilmente esistono nella società dei problemi interni che non consentono al gruppo di poter gestire ancora l’impianto“. Ma su questo fronte è arrivata la netta smentita del concessionario.
“Il nostro scarso entusiasmo – ha dichiarato Elio Pautasso, il direttore generale di Hippogroup, intervistato da Radio Radio – scaturisce solo ed unicamente dalla scarsa chiarezza nella determinazione del canone e nella mancanza di un termine certo per il bando“. Il concessionario darà una risposta entro i 10 giorni concessi dal Comune, “ma per il momento – ha aggiunto Pautasso – le corse non riprenderanno“.
“Dopo 32 mesi di completa inattività dal parte di questa amministrazione e decine di mancate risposte, abbiamo assistito ancora una volta al solito teatrino del M5S, con l’ennesimo richiamo alle responsabilità del passato. – attacca la consigliera Svetlana Celli, a margine della commissione Trasparenza – Peccato che la concessione dell’impianto sia scaduta nel 2016, primo anno del governo Raggi, e che da allora, in due anni e mezzo, nessun nuovo bando è stato fatto“.
Per l’assessore Frongia, se il bando non è ancora stato steso, è in primis a causa del contezioso tra Roma Capitale ed Hippogroup ancora pendente davanti al Tar. Senza dimenticare la “presenza di abusivismo edilizio ed occupazioni” e l'”assenza di certificazioni collaudi e dichiarazioni di conformità impianti“. Criticità nonostante le quali “gli uffici stanno lavorando da tempo al bando“. Ma l’iter è rallentato proprio da queste “problematiche emerse”.
E quest’incertezza ha decisamente esasperato gli animi. “Noi – ha dichiarato Roberto Faticoni, presidente del Sindacato italiano allenatori e guidatori – vogliamo solo fare le corse dei cavalli. Se si chiude, si ferma tutto o se si aspettano altri mesi i cavalli poi chi li cura, con quali soldi? Noi non ce la facciamo più“. “Serve un bando, – aggiunge il sindacalista – anche fatto in corsa. Fate un bando entro il 2020 e poi chi vince se lo prende“. Insomma, situazione in alto mare.
Per il futuro, dell’impianto, dei lavoratori e dei cavalli, tutto dipenderà da come Hippogroup valuterà l’accordo. Se lo accetta, il bene potrebbe tornare nella proprietà del Comune, che potrebbe concederlo in gestione, pro tempore, ad una società in house. Nel medio termine serve comunque una gara. Nel breve, secondo la consigliera Celli, l’amministrazione potrebbe invece “richiamarsi all’articolo 22 dell’attuale regolamento che prevede il mantenimento del canone vigente in attesa del bando“. Senza lasciare che sia un Tribunale a decidere la determinazione della decisione. Nel caso infatti la valutazione potrebbe essere ricorsa in Appello. E ciò renderebbe più lunghi (e quindi più incerti) i tempi per fissare il canone di occupazione.