Cultura
ROMA ANTICA I Quirinalia
Nell’antichità il 17 febbraio si celebravano i Quirinalia. Fu Numa Pompilio, secondo re di Roma, a istituire la festa dei Quirinali, in onore del dio Quirino (Quirinus).
<span class="_3oh- _58nk">I Quirinalia erano feste dedicate a Quirino, una antica divinità italica. Dio venerato soprattutto dai Sabini nella città di Cures. Quando il popolo romano si fuse con quello sabino, dopo il leggendario episodio del Ratto, Quirino fu venerato come dio anche dai Romani. Questi lo identificarono prima con Marte (in origine dio della primavera e poi della guerra), poi con Romolo, primo re di Roma, figlio del dio Marte e della Vestale Rea Silva. Il culto di Quirino era curato dal Flamine Quirinale (Flamen Quirinalis), il terzo dei Flamini maggiori, appositamente designato a questo scopo dal re Numa Pompilio.
Poi però Tullo Ostilio, il terzo re di Roma, stabilì che Quirino venisse onorato da un altro ordine di sacerdoti, i Salii (Salii Quirinales). Durante i Quirinalia pronunciavano preghiere propiziatorie presso un altare posto sul colle Quirinale. Durante i Quirinalia si celebrava il rito della prima torrefazione del farro. La festa era anche chiamata Stultorum Feriae (Festa degli stolti) perché chi, per dimenticanza, non aveva compiuto i riti prescritti nelle precedenti feste delle singole curie poteva farlo in questo periodo.
Nel 290 a.C. dopo la vittoria sui Sanniti, al termine della terza guerra sannitica, Lucio Papirio Cursore dove sorgeva l’altare fece costruire un tempio dedicato a Quirino. Il tempio venne danneggiato nel 43 a.C. e fu ricostruito grazie all’imperatore Augusto nel 16 a.C.. L’imperatore che si occupò di ripristinare e riordinare gli antichi culti e le tradizioni del popolo romano spostò la festa al 29 giugno per celebrare il periodo della mietitura del grano (entrato a far parte della dieta dei Romani nel IV secolo a.C.).