Cultura
ROMA ANTICA Il giardino romano
Nella Roma antica il giardino nasce come Hortus. Un luogo in cui venivano coltivate piante commestibili, aromatiche e curative. Nell’hortus l’uomo trovava un luogo dove rifugiarsi per scappare alla frenetica vita delle città, in cui poteva rilassarsi e avvicinarsi alla natura.
Con il tempo l’hortus si trasforma in un giardino dove le piante ornamentali vengono preferite alle commestibili. Il giardino viene addobbato con elementi come opere d’arte, sculture, vasche di marmo e voliere, importate dalle terre conquistate nel Mediterraneo. Su un lato della struttura in genere corre un colonnato mentre, nella parte più nascosta, si trovano orti, frutteti e vigneti. Il giardino diventa una estensione della casa. Un luogo piacevole dove studiare o conversare. Viene visto come hortus produttivo, ma anche come bosco sacro.
Tra il II e il I secolo a.C. vengono costruite le prime Ville Suburbane, ossia delle ville nobiliari di campagna. Grandi complessi architettonici dotati di biblioteche, palestre, teatri e terme, dislocati su vaste aree collegate tra loro da viali e terrazzamenti. Sotto l’imperatore Augusto il giardinaggio diventa una forma d’arte. In questo periodo nasce l’arte topiaria, ovvero l’arte di modellare le chiome degli alberi in forme geometriche e figurative. Il bosso, il lauro, il mirto e il tasso, vengono preferiti perché facilmente modellabili.