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Cultura

ROMA ANTICA La Taberna

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ROMA ANTICA La Taberna

Nell’antica Roma la taberna era un ambiente aperto in uno spazio più ampio dotato di una ampia porta, dedicato ad attività commerciali. Questi ambienti si trovavano in edifici pubblici (per esempio le taberne sul fondo dei portici dei fori) o privati, aperti verso la pubblica strada come al piano terra delle insulae (caseggiati a più piani), ma anche lungo le facciate delle domus.

La taberna era costituita da un unico ambiente, spesso coperto da una volta a botte. Potevano essere dotate di un mezzanino, accessibile da una scala interna e illuminato da una finestra sopra la porta. A volte servivano anche da abitazione per il commerciante-artigiano che poteva vivere nel mezzanino, ovvero nel retrobottega. In altri casi potevano servire da magazzino per le merci. A seconda delle attività che vi si svolgevano potevano essere dotate di vasche o banconi. Alcune (thermopolium) erano specializzate nella preparazione e nella vendita di cibi e bevande.

Se inserite negli edifici pubblici potevano essere utilizzate anche per altri scopi (attività amministrative a contatto con il pubblico) come sembra per i numerosi ambienti che si aprono sulle strade interne ma anche su ambienti interni, nei cosiddetti Mercati di Traiano, collegati al foro di Traiano. Secondo la Cambridge Ancient History la taberna era un’unità per la vendita al dettaglio dove venivano svolte numerose attività commerciali e terziarie, compresa la vendita di cibi cotti, vino e pane. Il centro delle attività commerciali fu in origine la piazza del foro. Sul lato nord-orientale del Foro Romano erano attestate nel V secolo a.C. le tabernae lanienae, che ospitavano la vendita delle carni.

Furono sostituite alla fine del IV secolo a.C. dalle tabernae argentariae, sede dei banchieri. Queste, ricostruite dopo la distruzione subita nell’incendio del 210 a.C., presero il nome di tabernae novae (mentre quelle sul lato opposto, non toccate dall’incendio, erano le tabernae veteres). Nelle epoche successive il foro tendeva ad essere riservato alle attività religiose, politiche e amministrative della città. Le attività commerciali si spostarono al suo esterno in edifici appositamente realizzati. Come i macella, con ampi cortili su cui si affacciavano portici con taberne sui quattro lati. Nelle insulae i locali destinati a taberna erano situati ai livelli inferiori. Le persone che le gestivano erano i ‘tabernari’. Potevano essere affittuari o gestori dell’attività per conto del proprietario dell’immobile.

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