Cronaca
ROMA L’Osservatore Romano denuncia abusi contro suore
ROMA L’Osservatore Romano denuncia abusi contro suore. L’inserto femminile del quotidiano edito nella Città del Vaticano denuncia gli abusi sessuali subiti dalle religiose.
L’Osservatore Romano denuncia abusi contro suore. L’ultimo numero di ‘Donne, Chiesa, Mondo’, inserto mensile diretto da Andrea Monda, è dedicato al tatto. Terzo inserto di una serie dedicata ai cinque sensi e alle varie modalità in cui sono percepiti nelle diverse religioni. Come scrive Anna Foa nell’introduzione: “Gli abusi hanno trasformato, nella percezione comune, quella che era la più delicata delle manifestazioni dell’amore. La carezza – quella materna, quella consolatoria, quella che saluta il morente – in una espressione di per sé sospetta e virtualmente oscena. Creando così, oltre che violenza e dolore, scandalo”.
In particolare: “La situazione delle donne rimane molto ambigua. Soprattutto all’interno dell’istituzione ecclesiastica secoli di cultura incentrata sulla donna pericolosa e tentatrice spingono a classificare queste violenze, anche se denunciate, come trasgressioni sessuali liberamente commesse da ambo le parti. Ecco allora che l’analisi sugli abusi fatta da papa Francesco ci viene ancora una volta in aiuto. Se si punta il dito sul potere, sul clericalismo, gli abusi sulle religiose prendono un altro aspetto. Possono venire finalmente riconosciuti per quello che sono. Un atto di prepotenza in cui il tatto diventa violazione dell’intimità personale.
La differenza di potere, la difficoltà di denunciare per il timore – seriamente motivato – di ritorsioni non solo su di sé ma anche sull’ordine di appartenenza, spiegano il silenzio che per anni ha avvolto questa prepotenza. Lo rivela anche la storia recente. Verso la fine degli anni novanta due religiose, suor Maura O’Donohue e suor Marie McDonald, hanno avuto il coraggio di presentare denunce precise e circostanziate, inchieste approfondite e analisi delle situazioni più esposte a questo tipo di prepotenza. Il silenzio è calato sulle loro denunce. E si sa bene come il silenzio di fatto contribuisca a dare sicurezza ai violentatori, sempre più sicuri della loro impunità”.
E ANCORA…
“In quest’ultimo anno molti giornali hanno sollevato di nuovo il velo su questa tragedia e molte religiose, del terzo mondo ma anche dei paesi avanzati, hanno cominciato a parlare, a denunciare. Sanno che hanno il diritto di venire rispettate. Sanno che la condizione delle donne, anche nella Chiesa, deve cambiare. E sanno che per realizzare questo cambiamento non basta nominare qualche donna nelle commissioni. Se si continua a chiudere gli occhi davanti a questo scandalo – reso ancora più grave dal fatto che l’abuso sulle donne comporta la procreazione e quindi è all’origine dello scandalo degli aborti imposti e dei figli non riconosciuti dai sacerdoti – la condizione di oppressione delle donne nella Chiesa non cambierà mai.
La prospettiva nella quale papa Francesco ha inquadrato il problema degli abusi è quindi quella giusta, e si incrocia su un’altra delle sue richieste alla Chiesa: che alle donne venga riconosciuto il ruolo che spetta loro. Infatti è su questa evidente mancanza di riconoscimento delle donne che si innesta la cultura degli abusi, che si rende possibile una massiccia pratica di prepotenza indegna di ogni cristiano”.
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