Cronaca
MOVIDA CAPITALE Otto buttafuori fuorilegge sospesi

MOVIDA CAPITALE Otto buttafuori fuorilegge sospesi, una persona arrestata e altre dieci denunciate. Questo il bilancio dei controlli dei Carabinieri nelle zone “calde” della vita notturna di Roma.
MOVIDA CAPITALE Otto buttafuori fuorilegge sospesi, una persona arrestata, dieci denunciate e sanzioni per oltre 30mila euro. Anche la scorsa notte, decine di militari hanno preso parte ad un massiccio dispositivo di controllo. Le zone controllate: Testaccio, San Saba, Caracalla e Aventino. A prendere parte all’operazione i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, della Compagnia Roma Casilina, del Nucleo Radiomobile di Roma, dell’8° Reggimento “Lazio”, del N.A.S. e del Comando Tutela del Lavoro.
ARRESTATO UN CITTADINO DEL GAMBIA
L’articolata attività ha portato all’arresto di un cittadino del Gambia di 22 anni. I militari hanno sorpreso l’uomo, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, in via di Monte Testaccio mentre stava spacciando dosi di marijuana.
10 LE PERSONE DENUNCIATE
Altre 10 persone sono state denunciate a piede libero. In 8 sono stati sorpresi dai Carabinieri a guidare in stato di ebbrezza alcolica. Aveva invece rubato due smartphone un cittadino della Colombia di 21 anni residente a Riano. L’ultimo, un cittadino cubano di 26 anni, stava guidando con una patente risultata contraffatta.
8 I BUTTAFUORI IRREGOLARI
I Carabinieri hanno avviato un monitoraggio delle persone addette ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, meglio conosciute come “buttafuori”. Nei 9 locali ispezionati hanno trovato trovati 8 “buttafuori” irregolari poiché non iscritti all’elenco prefettizio. Per loro contravvenzione di 1666,66 euro ciascuno. Sanzioni anche per i titolari dei locali per ognuno degli addetti alla security non in regola che avevano impiegato.
8 TRANSESSUALI SEGNALATI
I Carabinieri hanno portato in caserma otto persone di provenienza sudamericana, prive documenti. Le hanno sottoposte a fotosegnalamento dopo essere state sorprese ad esercitare la prostituzione transessuale.
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Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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