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REGIONE LAZIO Importante mossa di Zingaretti contro il caporalato

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REGIONE LAZIO Importante mossa di Zingaretti contro il caporalato

REGIONE LAZIO Importante mossa di Zingaretti contro il caporalato.

REGIONE LAZIO Importante mossa di Zingaretti contro il caporalato. La giunta guidata dal Governatore si muove per contrastare questa piaga sociale, colpendo ‘a monte’ il sistema di sfruttamento. Per questo, nella giornata di ieri, ha approvato la Proposta di legge regionale sul ‘contrasto e emersione del lavoro non regolare in agricoltura’.

Quest’ultima interviene principalmente in 4 ambiti: i trasporti, gratuiti da e per i campi, in modo da sottrarre ai caporali la prima occasione di contatto e ingaggio della manodopera; gli elenchi di prenotazione, istituiti presso i centri per l’impiego regionali, costituiranno un riferimento per le aziende agricole per il reclutamento dei braccianti. Ciò favorirà la trasparenza dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, definendola anche tramite un sistema informatico dedicato; gli indici di congruità, criteri oggettivi per definire il fabbisogno di manodopera di ogni impresa. Basati su dimensione e tipo di produzione, saranno elaborati insieme alle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative del comparto, oltre a università e organi ispettivi competenti. Un’innovazione per contrastare il lavoro nero e garantire la corretta concorrenza nel mercato agricolo; i mediatori culturali multilingua, che affiancheranno i braccianti stranieri nelle procedure burocratiche e nei rapporti con i servizi e le istituzioni.

Vogliamo sconfiggere il caporalato – spiega Zingarettie per farlo mettiamo in campo delle regole per prevenire l’illegalità di questo fenomeno che sempre più spesso produce schiavismo. Dobbiamo rendere questo lavoro più trasparente, creando le premesse per una facile individuazione delle irregolarità, per aiutare un corretto incontro tra domanda e offerta e per sostenere le aziende sane. Altrimenti si determina un damping sociale perché quando si abbassano la dignità e la qualità del lavoro sono sempre le fasce sociali più deboli a pagarne il prezzo. Invece, colpire chi produce crimini è un elemento che farà bene all’economia di tutto il Lazio”.

I lavoratori in nero individuati nel Lazio sono un quarto del totale che si registra a livello nazionale. – ricorda l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Claudio Di BerardinoQuesto significa che nel nostro territorio sono oltre 10 mila le persone sfruttate, che lavorano senza regole e senza diritti. E’ una battaglia di civiltà quella che stiamo compiendo, iniziata mesi fa e che ha portato, l’8 gennaio di quest’anno, alla firma di un Protocollo d’intesa con sindacati e parti datoriali. Tra gli obiettivi di quell’intesa vi era proprio l’emanazione di una legge regionale, alla quale contiamo di arrivare col contributo di tutti gli attori del settore”.

Una proposta di legge importante – dichiara l’Assessore all’Agricoltura, Enrica Onoratiper contrastare il caporalato con risorse economiche e regole certe, che garantiscono la qualità del lavoro, dei prodotti e delle imprese, permettendo inoltre di analizzare il fenomeno del lavoro in agricoltura, del costo del lavoro e del mercato dei prezzi dei prodotti agricoli, attraverso un Osservatorio regionale dedicato. Auspico che così come previsto nella proposta, possa trovare uno spazio il tema fondamentale della formazione in agricoltura, che eleva il lavoro, riconoscendo le maestranze e mettendole a beneficio del settore e della qualità dei percorsi lavorativi. Garantire un lavoro regolare e di qualità deve anche significare produrre prodotti agricoli sicuri, di qualità e con il giusto prezzo”.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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