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ROMA Bimbo di 8 anni senza scuola per i compagni no vax: la storia
ROMA Bimbo di 8 anni senza scuola per i compagni no vax: la storia.
<strong>ROMA Bimbo di 8 anni senza scuola per i compagni no vax. Una storia assurda, come l’ha definita il governatore del Lazio Zingaretti. Una storia il cui protagonista non può di fatto far ritorno nella scuola elementare che frequenta, in via Bobbio, zona Re di Roma.
“Come Regione Lazio – ha promesso il governatore – faremo di tutto affinché questo bambino possa tornare a scuola il prima possibile. È una questione di civiltà“. E’ stato Il Corriere della Sera a raccontare la storia di Matteo (nome di fantasia). Che, dopo la durissima battaglia che ha dovuto affrontare contro il cancro, si ritrova a doverne combattere un’altra per il diritto allo studio.
Dieci mesi di chemioterapia gli hanno fatto infatti praticamente sparire il tumore, consentendogli di poter ritornare a scuola. E potrebbe farlo, se non fosse diventato immunodepresso a causa delle cure cui si è sottoposto. Nella sua classe, infatti, ci sono cinque bambini che non sono stati vaccinati. “Basterebbe una varicella, un morbillo o la meningite – ha spiegato la mamma di Matteo al Corsera – e mio figlio tornerebbe nell’incubo“. Proprio per evitare quest’ipotesi, è intervenuta la Regione Lazio.
“Non possiamo accettare che il piccolo non possa frequentare regolarmente le lezioni con i suoi amici e con i suoi insegnanti perchè non sussiste una situazione di sicurezza per la sua salute. – ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato – La Asl Roma 2 attiverà tutte le procedure previste dalla legge in accordo con l’autorità scolastica per richiamare le famiglie dei bambini ancora non vaccinati e fornire loro tutte le informazioni necessarie in merito all’assoluta sicurezza dei vaccini“.
Dalla Regione la palla è dunque passata alla Asl. Che ha incaricato la dirigente scolastica di verificare che ci siano le condizioni per il ritorno in classe del piccolo. A tal proposito, i genitori dei bimbi non vaccinati sono avvertiti: ” Se persisterà una situazione che pregiudica il diritto ad accedere a scuola in piena sicurezza per la salute del bambino di 8 anni – prosegue D’Amato – scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa. Confidiamo nel buonsenso e ci auguriamo di non essere costretti ad utilizzare tutti gli strumenti di legge“.