Cronaca
ROMA Quattro arresti per spaccio di droga a Trastevere

ROMA Quattro arresti per spaccio di droga a Trastevere.
ROMA Quattro arresti per spaccio di droga a Trastevere. Eseguiti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia CC Roma Trastevere, i provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il tutto arriva al termine di un’articolata attività d’indagine, coordinata dal Pool Reati contro il patrimonio e stupefacenti e diretta Procuratore Aggiunto Lucia Lotti.
Le indagini hanno fatto venire alla luce una frenetica attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. A porla in essere e dirigerla tre fratelli romani, originari dello storico rione e tutti residenti nel medesimo appartamento. Gli inquirenti hanno inoltre accertato la presenza di un quarto soggetto, che riforniva di sostanza illecita abituali consumatori in noti locali notturni e discoteche della Capitale.
Tramite intercettazioni telefoniche e numerosi servizi di osservazione, i militari sono pervenuti al fermo di 2 soggetti, colti in flagranza di reato, e al sequestro di 1 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina e di 7600 euro in denaro contante.
Ai tre fratelli arrestati si rivolgeva una fitta clientela di consumatori, segno della forza e della datazione dell’attività a Trastevere. Proprio il rione era la base principale dell’attività illecita, dove convergevano quotidianamente gli abituali clienti, non meno di dieci al giorno. Gli incontri avvenivano nell’appartamento dei fratelli, autentico “fortino” dell’attività illecita nel cuore del quartiere, a pochi passi dalla Piazza di Santa Maria in Trastevere.
Al quarto soggetto, un romano 47enne già arrestato in flagranza nel corso dell’attività tecnica, erano invece affidate le consegne della cocaina “a domicilio”, in particolare nei weekend, ad abituali avventori di noti locali notturni e discoteche della Capitale, ubicati nelle zone San Paolo, Garbatella e Ostiense. Lo stesso è stato rintracciato mentre sbarcava al Porto di Civitavecchia, di rientro in Italia da Ibiza e Barcellona, ove espletava attività di rappresentante immobiliare.
Al termine delle rituali formalità di rito, due indagati sono stati condotti presso la Casa Circondariale “Regina Coeli”, uno presso la casa di reclusione “Rebibbia” e un altro presso la casa circondariale “Nuovo Complesso Borgata Aurelia” di Civitavecchia.
Per tutti l’accusa è spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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