Cultura
ROMA ANTICA Il culto di Aeternitas
ROMA ANTICA Il culto di Aeternitas. Concetto astratto, personificato nel culto e nell’arte romani. Una iscrizione con la parola Ae appare per la prima volta sulle monete di Augusto coniate in Spagna.
Sulle monete di Vespasiano la dea Aeternitas appare velata, in piedi, a lato di un’ara con il fuoco acceso e ha, nelle mani, i simboli del sole e della luna. Altri suoi attributi sono il corno dell’abbondanza, lo scettro oppure il globo, raramente spighe e un vaso per l’incenso, il timone (simbolo dell’ordine del mondo), o una tazza. Sulle monete di Faustina seniore Ae. ha la fenice, simbolo di resurrezione e quindi di immortalità. A volte è raffigurata sotto un velo coperto di stelle e con il globo in mano, oppure ha la fiaccola.
Su un grande bronzo di Faustina, l’imperatrice stessa è rappresentata come Aeternitas. Con questi simboli continua la sua rappresentazione su tutta la monetazione imperiale. Viene identificata come Ae. la figura femminile alata che, in un rilievo adrianeo raffigurante l’apoteosi di un’imperatrice, trasporta in cielo l’imperatrice stessa. Su uno dei rilievi dell’arco di Costantino, nella scena di Adventus è identificata come Ae la figura femminile velata, visibile in secondo piano tra Marte e l’imperatore.