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CERVETERI Spaccio di droga sui social: arrestato 36enne

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CERVETERI Spaccio di droga sui social: arrestato 36enne

CERVETERI Spaccio di droga sui social: arrestato 36enne.

CERVETERI Spaccio di droga sui social. Questa l’accusa costata l’arresto, da parte dei carabinieri della Stazione della località vicino Roma, ad un 36enne del posto. Questi pubblicava foto degli stupefacenti, etichettandole con alcuni hashtag convenzionali. In questo modo gli acquirenti, quando li cercavano, potevano visionare la merce. Una chat privata era poi il luogo dove veniva concluso l’affare e anonimi pacchi postali il mezzo per spedire l’ordine. Che in genere consisteva in dosi marijuana, hashish e olio di hashish.

Ad insospettire i militari le continue visite di giovani che l’uomo riceveva in casa. Così l’altra sera, all’uscita hanno deciso di operare un controllo. Appena visti i militari, il 36enne ha provato a fuggire, ma è stato subito raggiunto e bloccato. Perquisito, nella tasca gli è stata rinvenuta una modica quantità di marijuana. I Carabinieri hanno quindi fatto scattare il blitz presso il suo domicilio, dove hanno scoperto il traffico. Rinvenuto infatti un vero e proprio campionario della droga “e-commerce”, con 6,2 kg di marijuana, 4,6 kg di hashish e 23 g di olio di hashish. Insieme, del materiale per confezionare le dosi ed etichettarle per la vendita on line. Non solo: presenti anche ricevute manoscritte relative alle varie transazioni e spedizioni che avvenivano in tutta Italia.

L’ordine veniva pagato attraverso un sistema di carte prepagate, poi lo stupefacente veniva confezionato, con il marchio apposto, e spedito tramite corrieri nazionali. Il rifornimento delle sostanze avveniva invece tramite internet: i pacchi, provenienti per lo più dalla California, attraverso la Spagna, venivano fatti recapitare presso indirizzi fittizi, dove poi il 36enne andava a ritirarli. L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Civitavecchia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I Carabinieri sono ora al lavoro per identificare tutti gli acquirenti e accertare il giro di spaccio, stimato oltre i 100mila euro.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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