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Cronaca

Cesare Battisti si dichiara colpevole davanti al Pm

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Cesare Battisti si dichiara colpevole davanti al Pm

Nelle giornate di sabato e domenica Cesare Battisti è stato interrogato, presso il carcere di Oristano, dal pm Alberto Nobili, davanti al quale l’ex terrorista dei Pac si è dichiarato colpevole dei 4 omicidi per i quali è stato condannato

Mi rendo contro del male che ho fatto e mi scuso con i familiari delle vittime. Io parlo delle mie responsabilità, non farò i nomi di nessunoha riferito Battisti al pm Alberto Nobili, responsabile dell’anti-terrorismo a Milano e coordinatore delle indagini sulle presunte coperture che l’ex terrorista dei Pac ha avuto durante la latitanza. “Quanto ricostruito nelle sentenze definitive sui Pac, i 4 omicidi, i 3 ferimenti e una lunga serie di furti e rapine per autofinanziamento, corrisponde al vero” ha chiosato nella giornata odierna il pm in seguito alle ammissioni di Battisti.

Si tratta di una svolta concreta, alla luce del fatto che mai prima d’ora l’ex terrorista dei Pac si era dichiarato responsabile. “Quest’episodio fa giustizia dopo le numerose polemiche di questi anni, rende onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano e fa luce su un gruppo, i Pac, che ha agito in maniera efferata a partire dalla fine degli anni ’70”. Queste le parole del procuratore capo di Milano Francesco Greco.

A distanza di qualche decennio ha chiesto scusa, meglio tardi che mai. Mi aspetto delle scuse anche da parte di alcuni pseudointellettuali di sinistra che hanno coperto e difeso questo squallido personaggio”. Così ha commentato la notizia il vicepremier Matteo Salvini. L’ex terrorista dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso. Si tratta, nella fattispecie, dell’omicidio del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, di quello del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre. Quindi quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Omicidi, questi, per i quali Battisti si era sempre dichiarato innocente.

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Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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