Cultura
ROMA ANTICA Il culto di Luna
ROMA ANTICA Luna era una divinità romana personificazione della Luna. Veniva rappresentata come complemento femminile di Sole, personificazione dell’astro solare.
Altre volte veniva rappresentata al fianco di Proserpina ed Ecate, come diva triformis, ossia dea che assume tre diverse sembianze. A volte invece viene definita come un attributo che qualifica una dea, come quando Diana e Giunone vengono identificate come Luna. Varrone la elenca tra le altre dodici divinità vitali per l’agricoltura distinguendola da Diana e Giunone. Macrobio la propose come uno dei numi tutelari segreti di Roma. In epoca imperiale Sole e Luna rappresentavo il dominio di Roma portatrice di pace. La diffusione del suo culto si deve a Tito Tazio che avrebbe portato a Roma il culto dei Sabini.
L’edificazione del tempio della Luna sull’Aventino, vicino al tempio di Diana, sarebbe però dovuta al volere di Servio Tullio. La festa della dea cadeva il 31 marzo. Il tempio viene citato in relazione a una tempesta che ne aveva divelto le porte scaraventandole nel tempio di Cerere alle falde dell’Aventino. Il tempio della Luna fu distrutto nel grande incendio di Roma del 64 e non venne più ricostruito. Alla dea, identificata come Noctiluna, venne dedicato anche un tempio sul Palatino.
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