Cultura
ROMA ANTICA Il Navigium Isidis
ROMA ANTICA Il Navigium Isidis (la nave di Iside) era un rito in maschera dedicato alla vicenda di Iside. La dea fece risorgere il suo sposo Osiride dopo aver ritrovato, viaggiando per i mari, tutte le parti del suo corpo smembrato.
La celebrazione della vicenda di Iside si diffonde nella religione romana in tutto l’impero verso il 150 d.C.. La festa si teneva nella prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Un corteo in maschera seguiva una imbarcazione di legno ornata di omaggi floreali. Con la tradizione cattolica il Navigium Isidis venne suddiviso in Pasqua e Carnevale. La prima rappresenta la resurrezione dello smembrato dopo l’equinozio di primavera. Il secondo il carrus navalis, la processione delle maschere. In questo rito si celebrava Iside in quanto simbolo del Principio femminile e della sua fertilità che domina l’esistente.
Nell’originario mito egizio Iside viaggia per i mari alla ricerca delle parti del corpo dello smembrato marito Osiride. Le ritrova tutte, tranne il fallo, le ricompone e lo fa risorgere. Nel rito romano veniva costruita una imbarcazione di legno. Una volta ornata di omaggi floreali, trasportata dalle acque del Tevere, era seguita dalla folla in maschera che compiva la maggior parte delle volte riti canori. Il Navigium Isidis si teneva in data variabile, corrispondente alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.
Sostituito poi dalla celebrazione della resurrezione di Cristo: la Pasqua cristiana. Questo dal 391, quando il cattolicesimo divenne religione ufficiale dell’Impero Romano. Per evitare la sovrapposizione tra Pasqua e Navigium Isidis quest’ultimo fu spostato indietro di quaranta giorni.