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NO BULLI Lotito e Immobile alla presentazione della campagna

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NO BULLI Lotito e Immobile alla presentazione della campagna

NO BULLI Lotito e Immobile — Questa mattina il presidente biancoceleste e il bomber campano hanno partecipato alla presentazione della suddetta campagna

NO BULLI Lotito e Immobile all’incontro in Regione. Questa mattina alle ore 10.30, presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, è stata presentata la campagna NO BULLI, un progetto volto a prevenire i sempre più diffusi fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Tra i promotori, oltre al Vice Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Cangemi, anche la SS Lazio, il Frosinone Calcio e la AS Roma, oltre al Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Lazio Jacopo Marzetti. Presente all’evento, per i biancocelesti, Ciro Immobile, testimonial dell’iniziativa insieme a Florenzi e Ciofani. Oltre ai loro interventi, previsti anche quelli del Vice Presidente della Giunta regionale del Lazio Massimiliano Smeriglio, del presidente della SS Lazio Claudio Lotito, del Vice Presidente della AS Roma Mauro Baldissoni, del direttore Rapporti Istituzionali del Frosinone Calcio Salvatore Gualtieri e dei responsabili dei settori giovanili.

LOTITO

Questo ambiente lo conosco molto bene per motivi lavorativi. Quando sono entrato ho sentito molta nostalgia. Ritengo quest’iniziativa molto importante: noi siamo abituati a sovrastare i più deboli, ma il calcio è uno sport collettivo e propagare il concetto che il più forte prevale incide negativamente sulla formazione dei giovani. Noi, società Lazio, abbiamo organizzato una serie di iniziative per educare non solo i giovani ma anche i genitori: spesso sono loro ad aizzare i figli. Ai tempi degli antichi greci, lo sport era un momento di grande rispetto, si interrompevano anche le guerre, era il più grande momento di civiltà. Noi dobbiamo trasferire alcuni concetti, come quello del rispetto della persona“.

IMMOBILE

Sono un po’ emozionato, è peggio che tirare un rigore. Sono onorato di partecipare a quest’iniziativa, e a nome di tutti i compagni ringrazio la regione Lazio per averci dato l’opportunità di essere qui. Sono d’accordo con quello che ha detto Alessandro Florenzi: noi siamo assolutamente contrari a ogni forma di razzismo e di bullismo”.

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.

Sviluppi giuridici

Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.

Attese udienze e testimonianze

Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.

Prospettive future

Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.

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Atac è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust per ritardi e malfunzionamento di ascensori e scale mobili.

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Atac è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust per ritardi e malfunzionamento di ascensori e scale mobili.

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Atac, indagando su possibili pratiche commerciali scorrette relative all’offerta di trasporto pubblico a Roma nel triennio 2021-2023. L’obiettivo è verificare il rispetto del contratto di servizio stipulato con il Comune di Roma e della Carta della qualità dei servizi.

In una nota, l’Antitrust ha evidenziato che Atac ha “sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana”, oltre a mancare nel garantire la sicurezza nelle stazioni e nel funzionamento degli impianti. In questo contesto, l’azienda “non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate” per affrontare le carenze segnalate e non ha previsto rimborsi parziali per i disagi subiti dai consumatori. Recentemente, la sede di Atac Spa è stata ispezionata dai funzionari Antitrust e dalla Guardia di Finanza.

Critiche ai Servizi di Trasporto

Secondo Mercurio viaggiatore su Twitter, il 2023 ha visto un deciso calo nei livelli di servizio di Atac, rendendolo uno degli anni peggiori per il trasporto pubblico romano degli ultimi dieci anni. Il Codacons ha commentato che l’azione dell’Antitrust “conferma le tante denunce presentate negli anni” riguardo ai disservizi, sottolineando le problematiche come scale mobili fuori uso e interruzioni del servizio.

Richieste di Riduzione Tariffe

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha affermato che “i consumatori hanno diritto ad avere un servizio che corrisponda al prezzo pagato”, suggerendo che Atac dovrebbe ridurre le tariffe come indennizzo. La situazione resta intricata, con l’istruttoria dell’Antitrust che potrebbe portare a future azioni di rivalsa per gli utenti del servizio.

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