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ROMA ANTICA La Pelusia

Nell’antica Roma la Pelusia era una festa religiosa che si celebrava il 20 marzo in onore di Iside e del suo bambino Arpocrate. La festa coincideva con il secondo giorno della Quinquatria, festività della durata di cinque giorni dedicata a Minerva.

Secondo lo studioso bizantino John Lydus la festa di Pelusia rappresenta la commemorazione del ‘fango’ dalle inondazioni del Nilo. Fiume che genera fertilità e pone fine alla fame e alla siccità. Probabilmente per rappresentarne la nascita nell’arte Arpocrate è raffigurato mentre emerge dal fango portando una cornucopia. I partecipanti alla Pelusia erano cosparsi di acqua per ottenere la rinascita (regeneratio) e l’immunità dalle offese agli dei (impunitas periurorum). Si crede che l’aspersione imiti l’effetto simbolico dell’alluvione e che l’acqua proveniente dal Nilo stesso sia usata come una forma di ‘acqua santa’ come in altre cerimonie di Iside portate a Roma. Nel cristianesimo la rigenerazione era usata in connessione con il battesimo. In Egitto la Pelusia segnava l’inizio della stagione della vela. La giornata era sotto la protezione di Iside e Serapide.

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