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CASO CUCCHI Il pm accusa il generale dell’arma

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CASO CUCCHI Il pm accusa il generale dell’arma

CASO CUCCHI I magistrati della Procura di Roma contestano nell’inchiesta sul presunto depistaggio seguito alla morte di Stefano Cucchi l’aggravante “di volere procurare l’impunità dei carabinieri della stazione Appia. Responsabili di avere cagionato a Cucchi le lesioni che nei giorni successivi gli determinarono il decesso”.

Secondo i pubblici ministeri è il generale Alessandro Casarsa il vertice della catena di comando. È lui che dispone il cambiamento della annotazione di servizio nella quale si parlava dell’arresto di Cucchi e su come stava il giovane. In particolare“Casarsa rapportandosi con Soligo, sia direttamente sia per il tramite di Cavallo, chiedeva che il contenuto della prima annotazione (redatta da Di Sano) fosse modificato nella parte relativa alle condizioni di salute di Cucchi”. Questo quanto riportato dall’atto di conclusione delle indagini. Poi si aggiunge che Cavallo “rapportandosi direttamente sia con Casarsa che con Soligo chiedeva a quest’ultimo che il contenuto di quella prima annotazione fosse modificato”.

A questo punto Soligo “veicolando una disposizione proveniente dal Gruppo Roma ordinava a Di Sano, anche per il tramite di Colombo Labriola, di redigere una seconda annotazione di servizio con data falsa del 26 ottobre 2009. In questa si attestava falsamente che ‘Cucchi riferiva di essere dolorante alle ossa sia per la temperatura fredda/umida che per la rigidità della tavola del letto ove comunque aveva dormito per poco tempo. Dolenzia accusata per la sua accentuata magrezza’ omettendo ogni riferimento alle difficoltà di deambulare accusate da Cucchi”.

DICHIARAZIONI FALSE

A carico degli indagati è contestato anche il falso in merito alla annotazione di servizio redatta dal carabiniere scelto Gianluca Colicchio (non indagato qui, ndr) “indotto a sottoscrivere il giorno dopo una nota. In questa falsamente attribuiva allo stesso Cucchi ‘uno stato di malessere generale, verosimilmente attribuito al suo stato di tossicodipendenza’. Omettendo ogni riferimento ai dolori al capo e ai tremori manifestati dall’arrestato”. Il pm Musarò contesta anche il falso ideologico per le due annotazioni, tra chi ordinato e chi ha redatto. Nel capo di imputazione contestato a Casarsa, Colombo, Di Sano, Labriola e Soligo, i pm affermano che “avrebbero attestato il falso in una annotazione di servizio datata 26 ottobre 2009 relativamente alle condizioni di salute di Stefano Cucchi. Arrestato dai carabinieri di Roma Appia e portato nelle celle di sicurezza di Tor Sapienza”.

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Ranieri, Dybala e Pellegrini: la delegazione della Roma in visita a San Pietro per un omaggio al Papa e una possibile benedizione per la squadra

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Ranieri, Dybala e Pellegrini: la delegazione della Roma in visita a San Pietro per un omaggio al Papa e una possibile benedizione per la squadra

#OmaggioSorpresa La leggendaria squadra della Roma si unisce ai pellegrini per un tributo inaspettato a Papa Francesco, scopri i dettagli di questo gesto commovente!

La Delegazione della Roma in Pellegrinaggio

In un momento di pura emozione, una delegazione della Roma si è fusa tra la folla di fedeli in fila davanti alla Basilica di San Pietro. Questa mattina, i giallorossi hanno partecipato a un pellegrinaggio carico di significato, rendendo omaggio con discrezione e rispetto.

I Calciatori e i Dirigenti Protagonisti

Guidati dal carismatico allenatore Claudio Ranieri, un gruppo selezionato di stelle del calcio ha catturato l’attenzione. Tra loro, i talentuosi Paulo Dybala, Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante, Matías Soulé, Leandro Paredes e Gianluca Mancini. Al loro fianco, il responsabile dell’area tecnica Florent Ghisolfi, il suo collaboratore Simone Ricchio, il Cfo Maurizio Lombardo, e i dirigenti Vito Scala e Carlo Feliziani, tutti uniti in un atto che va oltre il campo da gioco.

Il Messaggio Emozionante sui Social

Nei giorni precedenti, la società aveva già condiviso un post toccante sui social, esprimendo il profondo dolore per la scomparsa. “L’As Roma si unisce al cordoglio per la perdita di Papa Francesco, una figura di fede, umiltà e impegno per la pace che ispirerà per sempre”, recitava il messaggio, lasciando i fan a chiedersi cosa significhi questo per il futuro della squadra.

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Un bottino da 150mila euro nasconde una storia di tre arresti inaspettati

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Un bottino da 150mila euro nasconde una storia di tre arresti inaspettati

#Un furto da brivido a Roma: ladri scalano tetti e rubano un tesoro da 150.000 euro in piena notte pasquale! #RomaSottoAttacco #FurtoDelSecolo

Il colpo audace nella notte

Immaginate una banda di ladri che, come in un film d’azione, si arrampica sui tetti di Roma per colpire un attico di lusso vicino a Piazza di Spagna. È successo proprio nella notte prima di Pasqua, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro hanno intensificato i controlli per le festività. I malviventi sono riusciti a intrufolarsi nell’abitazione in via di San Sebastianiello, rovistando ovunque alla ricerca di oggetti preziosi, e i militari li hanno sorpresi sul fatto con l’intera refurtiva ancora in mano.

Il bottino da capogiro e gli attrezzi dei ladri

Ma cosa si saranno portati via questi audaci intrusi? Parliamo di un vero e proprio tesoro: servizi di argenteria e porcellana, bottiglie di alcolici rari, borse di lusso e gioielli scintillanti, per un valore stimato di ben 150.000 euro. I tre sospettati, tutti originari dell’ex Jugoslavia, sono stati bloccati dai Carabinieri, mentre il quarto è riuscito a scappare – chissà se lo cattureranno presto!

Le perquisizioni e gli arresti in flagranza

Le forze dell’ordine non hanno perso tempo: durante le perquisizioni sul posto e nel veicolo usato per la fuga, hanno recuperato tutto il maltolto, insieme a strumenti di effrazione, guanti e passamontagna. I tre arrestati sono stati accusati di furto aggravato in abitazione, con indizi schiaccianti che li inchiodano. I Carabinieri hanno agito in fretta, su disposizione della Procura di Roma, per mettere fine a questa avventura criminale.

La svolta in tribunale

E ora, cosa deciderà il giudice? Il Tribunale di Roma ha convalidato gli arresti e imposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per i tre. Le indagini continuano a tutto campo per rintracciare il quarto complice e scoprire se questa banda è legata ad altri colpi sensazionali in città. Non perdete d’occhio gli sviluppi!

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