Cronaca
ROMA Termini terra di criminali: valanga di arresti
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Cinque arresti, dodici denunce e undici proposte per Daspo urbano. Questo il bilancio dei controlli dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, dei colleghi del Nucleo Radiomobile di Roma, del Nucleo Cinofili di Roma e dell’8 Reggimento ‘Lazio’, tra la stazione Termini, piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica.
Un ventunenne romano e un ventitreenne romeno arrestati perché sorpresi alla stazione Termini con un macchinario per idro-pulizia pavimenti appena rubato del valore di 15.000 euro. Tre stranieri arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Denunciate una trentottenne di Foggia e una trentatreenne romana per furto aggravato ai danni di un negozio di abbigliamento nel Forum Termini. Anche tre romene, un trentatreenne del Senegal e un trentenne della Costa d’Avorio nella stazione a molestare i viaggiatori con richieste di elemosina o offrendo assistenza presso i distributori automatici di biglietti.
E ANCORA…
Denunciate a piede libero due donne per l’inosservanza del Daspo Urbano e tre romene per l’inosservanza del foglio di via obbligatorio. Multate undici persone per aver violato il divieto di stazionamento, con contestuale ordine di allontanamento per 48 ore. Pena la richiesta dell’emanazione nei loro confronti del Daspo Urbano. Tutti sorpresi nelle aree di ingresso e transito all’interno della stazione limitandone la libera accessibilità e fruizione. I Carabinieri hanno poi richiesto l’assistenza dei colleghi dei NAS e NIL per eseguire accertamenti sulle attività commerciali di zona.
CHIUSURA ATTIVITA’
In due ristoranti, a via Cernaia e a via Gaeta, i militari hanno sequestrato 50 kg di alimenti privi di tracciabilità. I titolari sanzionati per 4.000 euro. Al titolare di una pizzeria in via Palestro contestate sanzioni amministrative per 4.000 euro per le precarie condizioni igieniche e le mancate procedure di autocontrollo. Disposta la chiusura precauzionale dell’attività. Chiuso anche un centro massaggi in via Magenta dove i Carabinieri hanno scoperto quattro dipendenti non regolarmente assunte. La titolare, una trentatreenne della Thailandia, multata per 5.600 euro. Nel corso dei controlli identificate in tutto 90 persone e eseguiti accertamenti su 42 veicoli.
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Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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