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INTER ROMA Ranieri: “Il pareggio ci può stare”

Inter Roma Ranieri parla dopo il match terminato 1-1. I giallorossi sono passati in vantaggio con El Shaarawy e poi hanno subito il pareggio da Perisic
La Roma esce da San Siro con un punto e questo le permette di portarsi vicino al Milan che domenica affronterà il Torino. In piena lotta Champions la Roma dovrà affrontare il Cagliari per cercare di vincere e ottenere la qualificazione per l’Europa. Inter Roma Ranieri ecco le sue parole:
Si poteva fare di più?
“Eravamo venuti qua per cercare di vincere, potevamo capitalizzare di più, contrattare meglio nel secondo tempo e invece siamo stati troppo schiacciati nella nostra metà campo. Venire a San Siro e prendere un punto cercando fino alla fine di vincerla ci può stare”.
Cosa vi è mancato nel secondo tempo?
“Credo non tanto un calo fisico, visto che sappiamo che l’Inter nei finali di gara fa tanti gol e noi abbiamo risposto per quello che potevamo. Volevo vedere una bella partita, di voglia di far vedere che ci siamo”.
“Vecino era l’uomo che si inseriva sempre senza palla e doveva seguirlo sempre un centrocampista, evidentemente Zaniolo non ha queste caratteristiche e Florenzi giustamente è andato a prendere quello più vicino alla porta. Anzi, rivedendo le immagini doveva essere Cristante ad entrare dentro per seguire Vecino. Ne avevamo parlato alla fine del primo tempo e purtroppo è capitato”.
Qual è la grande differenza tra Serie A e Premier?
“Io credo che sia la pressione psicologica che blocca i nostri giocatori e i nostri allenatori. Di tattica ce n’è meno, di allenamento ce n’è meno ma in campo spingono a tremila. E’ cultura, chi si adatta può continuare a giocarci e gli altri restano fuori. Allenarsi e giocare a mille all’ora è il loro segreto. E non hanno pressione. Quando stavo al Leicester nessuno abitava lì, venivano tutti da fuori, ho fatto costruire io la sala mensa. C’è meno stress psicologico, ti pesa meno tutto. Io non ho cambiato tanto gli allenamenti da lì a qui. Ho già dato tutto quello che avevo da dare a questa squadra”.
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Ultime Notizie Roma
Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia
All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.
Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”
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