Cultura
ROMA ANTICA Venus Verticordia
ROMA ANTICA Venus Verticordia (“il cambio di cuori”) era riferito alla dea romana Venere.
Nel 114 a.C. tre vergini vestali vennero condannate a morte per aver trasgredito con i cavalieri romani la rigida legge contro i rapporti sessuali. Per espiare i loro misfatti venne dedicato a Venere Verticordia un santuario nella speranza che trasformasse il cuore delle donne e delle ragazze dalla licenziosità alla castità. Da qui il nome Verticordia. La sua festa, detta Veneralia, veniva celebrata l’1 aprile.
Secondo Valerio Massimo una donna romana di nome Sulpicia venne scelta a sorte tra un gruppo di cento altre donne per fare da modella per una statua da dedicare a Venere Verticordia. Altre due leggende parlano della dedica a Venere Verticordia. La prima riporta che nel tardo III secolo a.C. una statua le venne dedicata da Sulpicia, figlia di Servio Sulpicio e moglie di Fulvio Flacco. La seconda riporta che un tempio le venne dedicato nel 114 a.C.. Detta leggenda racconta di un cavaliere romano e di sua figlia vergine. Mentre i due stavano tornando in Puglia, dopo aver partecipato ai giochi romani, la ragazza fu colpita da un fulmine e uccisa.
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