LA NOSTRA STORIA Franco Lechner, in arte ‘Bombolo’

LA NOSTRA STORIA Franco Lechner, in arte ‘Bombolo‘, nacque a Roma nel rione Ponte, nel centro storico, il 22 maggio 1931. Lavorò fin da giovanissimo come venditore ambulante di stoviglie, tovaglie e ombrelli, nella zona attigua al mercato di Campo de’ Fiori.

Dal 1976, grazie al regista Bruno Corbucci, Bombolo si dedicò al cinema. Iniziò la collaborazione con la compagnia cabarettistica del Bagaglino di Castellacci e Pingitore. Nel 1983 a Domenica in rivelò di aver scelto il nome d’arte Bombolo perché da sempre era stato il suo soprannome, ispirato alla canzone omonima resa popolare dal Trio Lescano. Utilizzato spesso come spalla di attori come Tomas Milian, Enzo Cannavale, Pippo Franco, interpretò ruoli comici, gag basate sulla fisicità, sulla mimica facciale, sull’utilizzo dell’onomatopea (famoso il suo Tze-tze!), del turpiloquio e del dialetto romanesco, recitando in B-movie.

Bombolo divenne famoso soprattutto per il personaggio di Venticello, ladruncolo e informatore della polizia, nella serie poliziesca dell’ispettore Nico Giraldi, dove appare in nove degli undici film. Il suo personaggio divenne una sorta di maschera e lo rese uno degli attori più usati del cinema cult italiano degli anni settanta e ottanta. Il suo ultimo film fu girato con Nino D’Angelo, ‘Giuro che ti amo’, nel 1986. Morì il 21 agosto dell’anno successivo a 56 anni all’Ospedale Forlanini di Roma.

Tomas Milian ha raccontato che al funerale di Bombolo nella Parrocchia di Santa Maria in Vallicella, il 24 agosto 1987, si nascose dietro una colonna in modo che nessuno lo notasse e quando il feretro gli passò davanti gli diede un affettuoso buffetto in ricordo di tutti gli schiaffoni che nei panni dell’ispettore Giraldi gli aveva rifilato sul grande schermo. Riposa nel Cimitero di Prima Porta a Roma. L’epitaffio sulla sua tomba riporta: “Ciao Bombolo Core de Roma”.

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