Cronaca
ROMA Donna rubava al cimitero: arrestata

PRIMA PORTA Una donna rubava al cimitero: arrestata.
PRIMA PORTA Donna rubava al cimitero – Il provvedimento scaturisce a seguito di una denuncia presentata presso gli Uffici del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio nei primi giorni di marzo, da una donna che, mentre era all’interno del cimitero di “Prima Porta”, intenta a sistemare i fiori sulla tomba di un proprio caro defunto, riceveva sulla propria utenza cellulare dei messaggi di testo che l’avvisavano del prelievo di contante dal proprio conto corrente, per un ammontare complessivo di 300 euro effettuato con due distinti prelievi. La donna immediatamente raggiungeva la propria autovettura e si accorgeva che ignoti avevano asportato la borsa all’interno della quale erano custodite tra l’altro le proprie carte bancomat. Le indagini esperite dal personale appartenente alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Lazio, grazie ad alcune telecamere di sorveglianza, hanno ricostruito non solo gli attimi del furto, ma anche recuperato le immagini in cui l’ autrice dell’atto criminale si è appropriata del contante prelevato presso un vicino sportello bancomat. Gli ulteriori accertamenti che hanno portato alla identificazione della donna, hanno consentito di appurare che la stessa annoverava già precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, commessi tra l’altro con identico “modus operandi” sia per le modalità di esecuzione, che per i luoghi prescelti ove adocchiare la preda e portare a termine l’azione criminale. Il personale operante, raccolti i numerosi indizi di colpevolezza a carico della donna, ha trasmesso il tutto all’Autorità Giudiziaria, che condividendo la tesi investigativa ha emesso a carico della donna la misura della custodia cautelare in carcere. La malvivente rintracciata nel pomeriggio del 23 maggio poco distante dalla stazione ferroviaria di Colonna (RM), veniva condotta prima negli Uffici di Polizia e successivamente ristretta presso la casa Circondariale di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Durante le fasi dell’esecuzione l’abbigliamento della donna ha attirato l’attenzione degli operanti in quanto indossava gli stessi indumenti e stivali con cui era stata immortalata nelle immagini estrapolate dal circuito di videosorveglianza dello sportello automatico dove è avvenuto il prelievo successivo al furto.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
-
Attualità4 giorni fa
Concerto Geolier a Roma, la scaletta (probabile)
-
Cronaca15 ore fa
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”
-
Social2 giorni fa
Carlo Calenda ci prova, ma non ce la fa: ” Conte e Salvini giganti, lui invidioso”
-
Attualità4 giorni fa
Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello