Attualità
FOIBE Importante ricorrenza per la vittima Norma Cossetto

FOIBE Importante ricorrenza per la vittima Norma Cossetto: i dettagli.
FOIBE Importante ricorrenza per la vittima Norma Cossetto. Sono passati esattamente 70 anni. Era l’8 maggio 1949. Quel giorno la giovane studentessa istriana ricevette la laurea honoris causa dall’Università di Padova. La stessa in cui la Cossetto era iscritta, alla Facoltà di Lettere e Filosofia.
La storia di questa ragazza, con il suo tragico epilogo è stata resa nota di recente dal film “Rosso Istria”. Nacque nel 1920 a Santa Domenica di Visinada (oggi Labinci, una decina di chilometri a nord di Parenzo-Poreć, oggi Croazia). La sua vita fu però spezzata a fine settembre 1943, quando fu arrestata, torturata, violentata e successivamente infoibata nella vicina foiba di Villa Surani. Stessa sorte toccò poco dopo al padre Giuseppe, allo zio Eugenio e alla cognata di quest’ultimo Ada Riosa Sciortino.
La madre, Margherita Micatovi Pacchialat, da giovane era stata un’appassionata irredentista antiaustriaca. Il padre, proprietario terriero, fu invece un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista. Di quest’ultimo anche lei probabilmente abbracciò le posizioni, anche se notizie certe al riguardo non ce ne sono. Solo un’amica, in tempi successivi, ricordò come Norma “sentiva molto decisamente la sua italianità”.
Fu proprio quest’ultimo aspetto che indusse l’Università di Padova a conferirle l’onorificenza postuma.
Lo fece, riporta il portale ‘anvgdvenezia.it’, tramite l’apposita “Commissione per le onoranze agli studenti caduti “sul campo dell’onore” o “per la difesa della libertà” tra il 1940 ed il 1945, costituita da eminenti rappresentanti del mondo accademico e nello stesso tempo esponenti di spicco della resistenza cattolica, comunista ed azionista da poco conclusa. Il suo primo compito fu quello di individuare i criteri necessari per far emergere le categorie degli studenti ai quali poteva essere concessa la laurea. Inutile dire che, pur nell’incertezza istituzionale di un paese appena uscito da una guerra disastrosa e perdente, comune tra i componenti doveva essere la visione “antifascista”, per cui le sole categorie ammesse furono quelle costituite da studenti caduti a causa della loro appartenenza a gruppi regolari partigiani, o comunque fosse accertato il loro impegno a favore della Resistenza.
E dunque perché anche a Norma? Che, quanto meno non poteva, come abbiamo visto, essere considerata un’ “antifascista” tout court! Tanto più che uno dei criteri della suddetta commissione escludeva perentoriamente la presa in esame di quei casi di studenti (e studentesse) che fossero caduti/e nelle file della RSI (la Repubblica Sociale Italiana fu costituita il 23 settembre 1943, quindi a tutto il 25 aprile 1945). A tal proposito si osserva che nel giugno del 1944, quando venne deciso dai capi della RSI di trasformare la struttura politico-militare del Partito Fascista Repubblicano in organismo di tipo solo militare, costituendo le Brigate Nere, una di queste a Trieste, tra l’altro l’unica solo femminile, si intitolò proprio “Norma Cossetto”! Per comprendere questo “paradosso” occorre immedesimarsi nel clima politico del tempo che vedeva, sempre più contrapporsi, dopo un’unione strategica durante la comune lotta al nazi-fascismo, due grossi partiti: la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano. Due concentrazioni di uomini e di idee che tendevano alla realizzazione di due formazioni statali totalmente diverse.
Quindi, semplificando al massimo del consentito, è probabile che gli esponenti democristiani della commissione, che avevano a cuore l’italianità delle terre adriatiche occupate da Tito, tendessero ad inserire il nominativo anche della Cossetto, quelli comunisti, pur con l’attenzione che occorreva riservare ai confini orientali non ancora definiti, quindi argomento sensibile all’opinione pubblica in quel momento, tendevano a quanto meno a …posticipare la sua inclusione. Infatti furono più volte chieste nuove informazioni: non ci si accontentò di un atto notorio di morte presunta, si chiese di avere verbalizzate dichiarazioni di testimoni terzi, ecc. Poi, come sappiamo, l’iter della “pratica”, aperta nel 1946, solo a fine 1948 si concluse positivamente con la concessione della laurea honoris causa che fu poi solennemente consegnata ai famigliari l’8 maggio 1949.
Ultime Notizie Roma
La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
Attualità
Fontana di Trevi spenta per Gaza oggi, Roma manifesta per la pace

Roma lancia un messaggio simbolico per la pace a Gaza
ROMA, 17 LUG – La Fontana di Trevi si spegnerà per un’ora domani sera, dalle 22 alle 23, come gesto simbolico per invocare la pace a Gaza e chiedere il cessate il fuoco. L’iniziativa, promossa da Roma Capitale, mira a trasmettere un messaggio chiaro: “Gaza, spegniamo la guerra”, riaffermando l’impegno di Roma per la pace e il rispetto dei diritti umani.
Un’iniziativa condivisa dall’Assemblea Capitolina
“L’iniziativa nasce dalla mozione promossa dalla maggioranza che governa la città e dal Movimento 5 Stelle, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina a giugno scorso”, si legge in una nota ufficiale. Durante lo spegnimento della fontana, sulla sua facciata verrà proiettata la scritta “Gaza, spegniamo la guerra” in italiano e in inglese.
Appello al Governo italiano
La nota critica il Governo italiano per non aver condannato chiaramente gli eventi a Gaza dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. L’Assemblea Capitolina chiede al Governo e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di promuovere un cessate il fuoco immediato, sostenere la liberazione degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, riconoscere lo Stato Palestinese e garantire la protezione della popolazione civile. Inoltre, si richiede il rispetto del diritto internazionale e la cessazione della vendita di armi a Israele. Valeria Baglio, capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio, afferma che la città vuole essere la voce di chi chiede la fine del conflitto e la tutela dei diritti umani.
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