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Il Koala verso l’estinzione – Addio all’animale australiano?

Il Koala verso l’estinzione, al momento è stato classificato “funzionalmente estinto”
Il Koala verso l’estinzione – Il Koala in questi giorni è stato dichiarato funzionalmente estinto, il tutto a causa dell’uomo. L’Australian Koala foundations ha dichiarato che sono rimaste soltanto 80.000 specie in tutta l’Australia e questo fa sì, che sarà impossibile per questi animali riprodursi e rigenerare la specie a causa dello scarso numero. Per l’ecosistema sarà un problema, la colpa è solamente dell’uomo che ha distrutto l’habitat del koala per costruire aziende, bracconaggio e per via dei cambiamenti climatici. Questo animale, non si riproduce facilmente e in più segue una dieta selettiva.
I koala erano stati dichiarati specie vulnerabile già dal 2012 e la loro situazione da allora non è migliorata, anzi. La causa principale è la rapida e continua scomparsa del loro habitat (le foreste di eucalipto), denunciata nel 2018 da un rapporto del Wwf e del Nature Conservation Council. A contorno, eventi climatici estremi come siccità e e ondate di caldo. Però secondo gli esperti, non tutto è perduto. Infatti si potrebbe ancora salvare la specie se si interverrà immediatamente.
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Botulino, l’esperta: “Più rischi con il caldo ma si possono prevenire”

(Adnkronos) – “Il botulismo non conosce stagionalità. Tuttavia, con il caldo aumentano i rischi”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Patrizia Laurenti, direttore dell’Unità operativa complessa Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli e professore associato della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, parlando dei due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, con due morti, uno per ciascuna regione.
“Le alte temperature estive, l’assenza di ossigeno nelle conserve vegetali, tra cui le melanzane e i funghi sotto olio e sotto aceto, e il ph superiore a 4.5 possono favorire la germinazione della spora del botulino e la sua attivazione, con produzione della tossina che è molto pericolosa in quanto agisce sul sistema nervoso centrale”, afferma Laurenti. “Bisogna fare
molta attenzione alle conserve preparate artigianalmente – avverte – Anche il pesto fatto in casa se non lo si consuma nell’immediato va congelato. I rischi per la salute sono alti. La tossina botulinica colpisce prima i nervi cranici, la persona avverte disturbi visivi, del linguaggio, eccessiva salivazione e anche deglutire diventa difficile, quindi i muscoli respiratori fino a paralizzarli”.
Un fenomeno che fortunatamente “possiamo prevenire mantenendo le conserve vegetali in cantina o comunque in ambienti freschi e acidificandole. Passate di pomodori o marmellate, invece, sono sempre sicure. Ovviamente non bisogna consumare cibi di cui non si conoscono origine e modalità di preparazione e conservazione”.
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