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La figlia di Aldo Moro dura contro lo stato e il Vaticano

La figlia di Aldo Moro, Maria Fida, ha chiesto al Pontefice di riceverla per le spoglie del padre
A Radio Cusano Campus, la figlia di Aldo Moro, Maria Fida Moro, ha parlato in questo modo:
“Voglio che mio padre, Aldo Moro, sia trattato con la giusta rispettabilità dopo 41 anni dalla sua morte. Non voglio lucrare su di lui, ma vorrei che non si dividano le sue spoglie mortali. Invece questa vicenda della beatificazione che doveva essere una cosa bellissima si è trasformata in un tentativo di guadagnare impunemente e indebitamente sulla morte terrificante che fece il mio papà. Sono sua figlia e non posso accettare ciò. Quindi ho deciso di scrivere nuovamente una lettera privata a Papa Francesco per essere ricevuta, perché io Maria Fida desidero che non si faccia la beatificazione se questo è il costo”.
“Ovviamente non ho ancora avuto risposta dalla Santa Sede, tempi biblici. Basti pensare che da quando è cominciato il processo di beatificazione ho spedito due lettere di denuncia circostanziate e molto severe ma nessuno dal Vaticano mi ha ancora risposto. Preciso meglio: la beatificazione di Aldo Moro se hanno la volontà di farla, possono, ma nell’ambito della stessa non ci devono essere delle guerre intestine o meno, perché mio padre va trattato con il rispetto che lui dava a tutti. Invece la beatificazione di Moro da quando e’ cominciata si e’ trasformata in un’ignobile gara tra bande ecclesiastiche e politiche. E tutto questo e’ intollerabile soprattutto perché dietro questa gara tra bande ci sono gli stessi che volevano la morte di mio padre. Io credo di sapere chi c’e’ dietro tutto questo ma lo dirò a voce soltanto a Papa Francesco se lui vuole, altrimenti il segreto morirà con me”.
“Dopo averlo lasciato morire ora tutti cercano di tirare Moro dalla loro parte, a cominciare dal Pd. Il vero problema per il potere con la ‘p’ maiuscola sarebbe, se volesse fare chiarezza a se stesso, che corresponsabilmente e consapevolmente come ha fatto la Germania dopo il nazismo, venga assunto il concetto di responsabilità etica sulla morte di Aldo Moro. In caso contrario, l’Italia farà sempre i conti con questa morte ingiusta. E purtroppo le responsabilità stanno anche in Vaticano perché Paolo VI, nonostante fosse un grande amico di mio padre, non fece nulla per salvarlo. Diciamo che si e’ fatto solo quello che era nell’ordine del disegno per male. Chiudo annunciando che entro l’autunno sara’ pronto l’atto di citazione per danni contro lo Stato italiano. Non vogliono applicare la legge? Allora chiederemo i danni. Perché la legge per le vittime del terrorismo non può non riguardare Aldo Moro” .
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Ultime Notizie Roma
Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia
All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.
Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”
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