ROMA Orrore a Ponte Sisto: fermato sospetto

ROMA Orrore a Ponte Sisto. Un uomo è stato fermato dalla polizia per l’omicidio della tunisina Imen Chatbouri. La campionessa atletica tunisina di 37 anni trovata morta la mattina del 2 maggio all’altezza di Ponte Sisto.

Orrore a Ponte Sisto. Il sospettato rintracciato e fermato dalla polizia a Roma. Si tratterebbe di un giovane romeno, C.S.I di 26 anni, con cui la trentasettenne si era incontrata in un bar del centro poco prima di morire. Gli agenti della Squadra Mobile, da giorni sulle sue tracce, lo hanno fermato in via Anastasio II. Al termine delle operazioni sarà trasferito nel carcere romano di Regina Coeli. Negli ultimi giorni i poliziotti stavano tenendo sotto stretta osservazione i luoghi che il ragazzo, con precedenti per furto, frequentava. Gli investigatori sono riusciti a dargli un volto dopo aver visualizzato diverse telecamere.

Gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato Trevi hanno raccolto inoltre diverse testimonianze, ascoltato amici e conoscenti della ragazza, tra cui il coinquilino che avrebbe dato informazioni utili per arrivare all’assassino. Qualcuno lo avrebbe riconosciuto. I due si conoscevano già da un po’. Ancora da chiarire i motivi dell’omicidio. Al momento non si esclude un movente sentimentale. Tra le ipotesi anche che quella sera possa essere nata tra i due una lite dopo un rifiuto da parte di Imen alle avances del romeno.

Il giovane sarebbe stato ripreso dalle telecamere durante il tragitto fino a Ponte Sisto quando, dopo aver seguito l’ex atleta, l’avrebbe avvicinata alle spalle e presa dalle caviglie scaraventandola giù. Imen era appoggiata con i gomiti sul parapetto del ponte quando il killer si è avvicinato. Per l’accusa si tratterebbe di omicidio premeditato. L’aggressore dopo averla fatta volare giù è sceso per le scalette e si è avvicinato al corpo per far sparire elementi che potessero farlo rintracciare, come il cellulare. Poi le ha messo la borsa della palestra sotto alla testa per far sembrare che dormisse. Ma nonostante tutto, alla fine, non è riuscito a far perdere le sue tracce.

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