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ROMA Controlli anti droga a Tor Bella Monaca: arresti e sequestri

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ROMA Controlli anti droga a Tor Bella Monaca: arresti e sequestri

ROMA Controlli anti droga a Tor Bella Monaca: arresti e sequestri.

ROMA Controlli anti droga a Tor Bella Monaca. In azione, soprattutto nelle note piazze di spaccio della zona, i Carabinieri della Compagnia di Frascati e Tor Bella Monaca. 5 le persone arrestate nella sola giornata di ieri, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Tra i fermati, un 43enne di Genzano, con precedenti. I Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno rinvenuto in suo possesso circa 97 dosi di eroina pronte per finire sul mercato di via dell’Archeologia. Le dosi erano contenute in un involucro che l’uomo, quando è stato pizzicato, stava cercando di nascondere in un’aiuola.

Un altro pusher è stato arrestato poco dopo dagli stessi militari. Si tratta di un tunisino di 19 anni nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti. I Carabinieri lo hanno beccato in largo Ferruccio Mengaroni con alcuni grammi di cocaina in tasca.

Manette ai polsi, sempre in via dell’Archeologia, sono scattate – nell’ordine – per un 18enne romano con precedenti, in possesso di 9 dosi di cocaina; e per una donna di 38 anni, originaria della provincia di Salerno ma residente a Viterbo e con precedenti. Anche lei è stata sorpresa con 4 dosi di “polvere bianca”.

L’ultimo fermato un ragazzo romano di 24 anni, con precedenti: costui è stato raggiunto, presso il suo appartamento di via Giacinto Camassei, da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Roma il 13 maggio scorso per reati inerenti gli stupefacenti. Il giovane sconterà 8 mesi di reclusione nel carcere di Rebibbia.

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Un intervento provvidenziale di un condomino in un momento drammatico

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Un intervento provvidenziale di un condomino in un momento drammatico

Marta (il nome è di fantasia) ha subito un’aggressione violenta in un ascensore di un condominio a Roma, vicino a viale Marconi. Due giorni dopo l’incidente, la giovane, che non riesce più a parlare per le grida disperate di aiuto, racconta l’accaduto alle sue amiche al bar sotto casa, cercando di “provare a dimenticare quell’inferno”.

L’incubo nell’ascensore

Marta stava tornando a casa dopo il lavoro e, felice di avere più tempo per passeggiare con il suo cane Orazio, ha incontrato un uomo nel condominio. Inizialmente lo ha scambiato per un ospite e lo ha lasciato entrare nell’ascensore. Una volta all’interno, l’uomo ha bloccato l’ascensore, l’ha attaccata minacciandola con un coltello e ha iniziato a colpirla. Nonostante tentasse di difendersi, Marta si è trovata impossibilitata a scappare, bloccata tra i due piani. Ricorda: “Urlavo a più non posso nella speranza che qualcuno potesse sentirmi”.

L’intervento provvidenziale

Le urla di Marta hanno richiamato l’attenzione di un vicino di casa, che ha cercato di aiutarla. All’udire il clamore, l’aggressore ha deciso di fuggire, riportando l’ascensore al piano terra. Marta, nonostante le ferite, gli è corsa dietro, preoccupata che la situazione fosse premeditata. “Credo che non fosse la prima volta che entrasse lì”, afferma, intuendo che l’uomo avesse già studiato il condominio.

Le conseguenze e la lotta per recuperare

Due giorni dopo la violenza, Marta non riesce ancora a riprendersi. Non dorme e l’incubo la tormenta, ma ha chiesto ai medici di tornare a lavoro per cercare di distrarsi. Confessa: “Una cosa simile non si supera facilmente”. Pur non avendo mai vissuto situazioni simili prima, teme che l’aggressore possa colpire ancora e spera in un’intervento della polizia per fermarlo.

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Uccisione a Nettuno, arrestato un giovane di 28 anni

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Uccisione a Nettuno, arrestato un giovane di 28 anni

Gli agenti della squadra Mobile di Roma hanno arrestato un 28enne originario di Nettuno, ritenuto l’autore dell’omicidio di Cosimo Ciminiello, ucciso a 37 anni con un colpo di pistola al petto nella notte tra il 22 e il 23 marzo scorso. Ciminiello, incensurato e originario di Modugno, era diventato padre da pochi mesi.

Le indagini

Il delitto è avvenuto quando due sicari a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco in strada, a pochi passi dal parco Palatucci. Gli investigatori, coordinati da Giuseppe Pititto, hanno rapidamente avviato le indagini, acquisendo filmati delle telecamere della zona, che hanno portato all’arresto del presunto responsabile in dieci giorni.

Origine del conflitto

Le indagini, condotte dalla procura di Velletri con la partecipazione del commissariato di Anzio, si sono focalizzate sul mondo dello spaccio. Gli investigatori hanno interpellato inizialmente la convivente di Ciminiello per capire se avesse avuto discussioni con qualcuno, raccogliendo poi testimonianze da familiari e amici, le quali hanno fornito versioni contraddittorie, ma utili per le indagini.

Prove raccolte

Il sospettato è stato incastrato dalle immagini delle telecamere, che lo riprendono mentre fugge in macchina dopo aver sparato un colpo di calibro 22. Ulteriori approfondimenti hanno indicato che Ciminiello potrebbe essere stato ucciso per non aver onorato un debito di droga.

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