Cronaca
ROMA Spaccio nella Comunità di recupero: 13 arresti

ROMA Spaccio nella Comunità di recupero: 13 arresti.
ROMA Spaccio nella Comunità di recupero per detenuti tossicodipendenti. Questo il reato che, questa mattina, ha portato all’arresto, da parte della Gdf, di 13 persone per spaccio, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi. Le custodie cautelari, ordinate dal Gip, sono state eseguite dalle prime ore del mattino dai militari del Nucleo speciale polizia valutaria delle Fiamme Gialle, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Roma. I fermati sono indiziati di appartenere a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, all’autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti e alla detenzione abusiva di armi.
Le indagini sono partite da alcuni accertamenti economico-patrimoniali su vasta scala in ambito criminale. Tra le figure emerse, quella di C.Z. (classe ’61, originario di Fondi), già fermato in passato per traffico di stupefacenti, estorsione e reati in materia di armi. Al suo attivo anche un sequestro di prevenzione, nonché, un arresto, nel settembre 2017, ad opera degli stessi finanzieri, al termine di una latitanza di qualche mese, in quanto condannato definitivamente a 9 anni di carcere. Dall’analisi dei flussi finanziari e della documentazione extracontabile, dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dalla videosorveglianza e dai pedinamenti svolti da militari del Nucleo speciale polizia valutaria, è stato appurato come il 58enne, approfittando della “detenzione terapeutica” presso una Comunità di recupero di Roma per detenuti tossicodipendenti, tra il febbraio 2016 e maggio 2017 avrebbe messo in piedi un gruppo di dieci persone, organizzato piramidalmente, per trafficare ingenti quantitativi di cocaina e hashish. Lo stupefacente veniva smerciato sia all’interno della Capitale che nella città di Frosinone, ricorrendo a volte anche all’uso delle armi.
Il gruppo aveva la sua base nel cortile della Comunità, dove veniva gestito settimanalmente il giro d’affari, attraverso la fattiva collaborazione di F.G. (classe ’71), F.R. (classe ’93) e M.M. (classe ’70). A loro, oltre ai rapporti con C.Z., erano affidati anche la “cassa” del sodalizio, i rapporti con un altro fornitore (M.R., classe ’75), la gestione dei luoghi custodia della “merce” e delle armi e la distribuzione dello stupefacente ai loro pusher (F.D.P., classe ’86, F.P., classe ’74, R.M., classe ’72, A.A., classe ’72, S.A., classe ’79). Quest’ultimi, in possesso di contatti qualificati anche con il mondo del narcotraffico internazionale, spacciavano poi sul territorio, attraverso ulteriori fidati e collaudati canali, mediante la compartecipazione di S.R. (classe ’96), D.D.P. (classe ’95) e M.D.A. (classe ’67). Un’attività che ha aumentato nel tempo i guadagni illeciti e i patrimoni dei sodali, divenuti sempre più consistenti e sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. A quest’ultimo proposito, per evitare problemi, parte dei proventi era stata reinvestita in due negozi di generi alimentari (nei quartieri romani di Talenti e Conca d’Oro), in una pescheria romana (quartiere Talenti) oltre che in due locali commerciali nel porto turistico di Ostia.
Le indagini, compiute tra il mese di ottobre 2016 e marzo 2017, in collaborazione di altri Reparti della Guardia di finanza, hanno portato all’arresto, in flagranza di reato, di quattro componenti della capillare rete di spaccio collegata al gruppo criminale. Il covo del sodalizio è stato poi individuato nella zona di Casal Bruciato, in un’autorimessa presa in locazione, ove venivano occultati quantitativi di hashish e cocaina, armi e una dettagliata contabilità dei traffici illeciti, che conteneva il rendiconto delle entrate e delle spese di approvvigionamento. Successivamente, il sodale F.P. veniva intercettato e arrestato presso l’Aeroporto di Fiumicino, mentre rientrava dal Cile con oltre 6 kg di cocaina purissima. Tale stupefacente era abilmente occultato nel proprio bagaglio, all’interno di confezioni di prodotti per la persona, pronto per essere venduto sul territorio romano, con un ricavo di circa 2 milioni di euro.
Cronaca
Ostiense, a fuoco il ristorante da Giovanni. La Polizia di Roma Capitale mette in sicurezza 30 condomini

Erano circa le quattro di notte nel quartiere Ostiense, proprio di fronte alla Garbatella, quando in via Carlo Citerni, un noto ristorante pizzeria ha subito un incendio per cause ancora da accertare.
Da fonti raccolta in esclusiva dalla Cronaca di Roma, l’incendio è stato grande, con i fumi che hanno invaso tutto il palazzo. Le fiamme erano talmente alte e potenti che le scale interne dello stabile non erano più visibili. Per fortuna che l’intervento – con non poche difficoltà – di una pattuglia della Polizia di Roma Capitale, ha permesso di salvare tutti gli occupanti dello stabile, ancor prima prima dell’intervento dei Vigili del Fuoco di Piramide.
La pattuglia era in servizio per presiedere il quartiere Ostiense quando passando per via Carlo Citerni si è resa subito conto che dal ristorante-pizzeria stava uscendo del fumo, nonostante le serrande fossero abbassate. In quel momento gli agenti si sono immediatamente messi al lavoro, liberando subito l’entrata dello stabile per evacuare circa 30 occupanti. Per fortuna non risultano esserci dei feriti e i Vigili del fuoco, giunti poco dopo, hanno domato le fiamme mettendo in sicurezza l’attività commerciale e il palazzo. Sono ancora in corso gli accertamenti per capire la natura del rogo.
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Cronaca
Ragazzo di 16 anni morto investito. Dramma nella località turistica del Lazio

Un ragazzo di 16 anni ha perso la vita nella notte tra giovedì e venerdì dopo essere stato travolto da un’auto pirata lungo la strada provinciale che collega San Felice Circeo a Terracina. L’incidente è avvenuto intorno alle 3:30.
La vittima si trovava sul ciglio della strada insieme al fratello gemello e a un amico. Proprio quest’ultimo è rimasto ferito nell’impatto, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Sul posto è intervenuta immediatamente la Polizia Stradale di Latina, che ha avviato le indagini. Sono già partite le ricerche del veicolo, il cui conducente non si è fermato a prestare soccorso. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere presenti nella zona per risalire alla targa e all’identità del proprietario.
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