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ROMA Violenza su una donna nei pressi della stazione San Pietro: fermato romeno

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ROMA Violenza su una donna nei pressi della stazione San Pietro: fermato romeno

ROMA Violenza su una donna nei pressi della stazione San Pietro: fermato romeno.

ROMA Violenza su una donna nei pressi della stazione San Pietro. La vittima, dopo essere stata colpita con un bastone, è stata ferita con un coltello e infine violentata sessualmente. L’episodio si è verificato la notte dello scorso 10 maggio, nei pressi della stazione San Pietro. A denunciarlo la stessa polacca, una 50enne polacca senza fissa dimora.

Attraverso le indagini, i Carabinieri della Stazione San Pietro hanno ricostruito i fatti e alla fine fermato il responsabile. Si tratta di un romeno di 47 anni, anch’egli senza fissa dimora e con precedenti. Dovrà ora rispondere di violenza sessuale e lesioni personali.

Il fatto si è verificato nella corte interna di uno stabile abbandonato in via delle Fornaci, abituale luogo di ritrovo di clochard per la notte. L’uomo si è avvicinato alla donna, la quale ha tentato però di resistere. Ma ciò non ha intimorito il 47enne, che per avere la meglio ha prima colpito la sua vittima con un tubo metallico e poi l’ha ferita con un coltello

Medicata all’ospedale Santo Spirito, i sanitari le hanno diagnosticato lesioni guaribili in 15 giorni. La donna è stata poi accompagnata presso la stazione dei Carabinieri di San Pietro, ai quali ha denunciato l’accaduto descrivendo nei particolari il suo aggressore.

E’ subito dunque scattata la caccia all’uomo, individuato in via della Stazione di San Pietro. Bloccato, è stato portato in caserma, dove la vittima l’ha riconosciuto. Perquisito, è stato trovato ancora in possesso del tubo metallico e del coltello armi del delitto. Adesso si trova rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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