Cronaca
Albano Laziale — Tentò di rapire bambina di 9 anni. Tratto in arresto
Albano Laziale — È finito in manette, nella serata di ieri, l’uomo che 10 giorni fa tentò di rapire una bambina di 9 anni presso i giardinetti pubblici
Albano Laziale — Eseguita, dalla Polizia di Stato, l’ordinanza del GIP del Tribunale di Velletri che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 43enne che, in data primo giugno, tentò di sequestrare una bambina di 9 anni. I fatti si sono consumati nei giardini di via Risorgimento. L’uomo, dopo aver importunato un gruppo di ragazze, aveva concentrato la sua attenzione su una bambina che stava andando in bici, sotto il controllo della nonna, nei pressi di una fontana. Il 43enne, visibilmente ubriaco, aveva deciso di afferrare la piccola per il tronco, tentando di portarla via con sé. Nell’allontanarsi con la bimba tra le braccia, però, l’uomo è caduto in terra provocando alla piccola la rottura del capitello radiale. Provvidenziale si è rivelato l’intervento della nonna, la quale, con l’aiuto di altre persone, aveva impedito il concretizzarsi della rapina.
La bambina, stando a quanto appurato dagli specialisti del Bambino Gesù, ha riportato anche un “disturbo post-traumatico da stress acuto”. Il 43enne, dopo essere stato inseguito e bloccato da un gruppo di cittadini che avevano assistito alla scena, ha trovato rifugio in un’auto di passaggio, ma lì, poco dopo, è stato bloccato da una pattuglia del Commissariato di Albano, diretto da Antonio Masala, allertata dalla Sala Operativa. La raccolta di numerose testimonianze, l’esito degli esami del sangue — che hanno accertato nell’uomo un tasso alcolemico superiore a 2 grammi/litro e l’assunzione di cocaina — e la visione dei filmati di alcune telecamere della zona, hanno consentito alla Procura di Velletri di ottenere dal GIP del Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo. L’ordinanza è stata eseguita dagli investigatori del Commissariato di Albano e il 43enne, su cui gravano diversi precedenti penali tra i quali uno risalente al 2003 e del tutto simile alla vicenda in questione, si trova allo stato attuale nel carcere di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.