Cronaca
ROMA Sicurezza sui bus: conducenti pronti al blocco
ROMA Conducenti bus pronti al blocco. L’ultimo caso di un conducente Atac aggredito sul litorale si è verificato solo pochi giorni fa a Casal Palocco.
I raid nei confronti degli autisti dei bus ormai sono continui, al punto da far scattare le proteste dei conducenti, pronti a mobilitarsi contro il Campidoglio. «Vogliamo più sicurezza sui nostri mezzi altrimenti incroceremo le braccia e non lavoreremo per giorni», dicono al capolinea della stazione Lido Centro di Ostia. I conducenti si sentono troppo esposti e sono convinti che l’amministrazione comunale non li tuteli abbastanza.
Alcuni dipendenti che preferiscono restare anonimi per non incorrere in provvedimenti disciplinari da parte di Comune e azienda dichiarano: «Noi siamo sempre più a rischio. Abbiamo paura di uscire perché sappiamo che è molto alta la probabilità che possa accaderci qualcosa». La media delle aggressioni e dei raid è molto alta: almeno due al mese. Uno degli autisti denuncia: «Linee come il 70, il 709, lo 014, lo 01 e lo 015 non perdonano. Dovremmo girare con l’elmetto. Assomigliano a una roulette russa e quando arrivi al capolinea dell’ultima corsa puoi ritenerti fortunato».
Il problema è anche legato alle baby-gang. Da Casal Bernocchi a Dragoncello, ogni notte ragazzi infastidiscono gli altri passeggeri e spadroneggiano sui sedili bevendo alcool e fumando. «Non è capitato solo una volta – racconta M.S., autista Atac da più di venti anni – ormai è la routine. Anche io sono stato vittima di un’aggressione». La situazione è ancora più pesante ai capolinea, quando i conducenti sono a riposo e il motore è spento. Alcuni sono off limits e inaccessibili per tutti.
Tra i più temuti quelli di via Baffigo dove sosta lo 05 e quello dello 03, teatro di liti e minacce. Come fa sapere D.P.: «Non è la prima volta che siamo presi di mira sui nostri mezzi. Basta farsi un giro la sera su una delle tratte più a rischio e può capitare davvero di tutto. Ogni volta che termino una corsa, tiro un sospiro di sollievo». Intanto c’è chi chiede telecamere di videosorveglianza sugli autobus.
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