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Cronaca

CIAMPINO Violenta rapina in villa: paura per coppia di coniugi

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CIAMPINO Violenta rapina in villa: paura per coppia di coniugi

CIAMPINO Violenta rapina in villa: paura per coppia di coniugi.

CIAMPINO Violenta rapina in villa. Tre persone, a volto coperto e pistola in pugno, hanno fatto irruzione sequestrando una coppia di coniugi sessantenni. Che hanno vissuto attimi di terrore: i banditi hanno infatti puntato loro l’arma alla testa. L’episodio ha avuto luogo venerdì sera, poco dopo le 21, in una villetta di via del Fosso di Fioranello, fra il Divino Amore e l’aeroporto di Ciampino.

Meticoloso lo studio del piano da parte dei banditi. Che si sono presentati nell’abitazione al momento del rientro del marito. Quando l’uomo ha aperto il cancello elettronico per entrare con la macchina, i rapinatori sono entrati in azione. Volto coperto da passamontagna, sono stati rapidissimi: hanno minacciato l’uomo con le armi, obbligandolo a farli entrare in casa. Qui hanno terrorizzato anche la moglie. La coppia è stata fatta sedere su un divano puntandogli addosso la pistola. I ladri sono così riusciti a farsi dire dove era la cassaforte. Apertala, hanno trovato qualche migliaio di euro, un bottino esiguo che i criminali hanno però rimpinguato con i telefonini delle vittime. Dopo aver strappato il filo del telefono fisso, si sono infine dati alla fuga. Le grida della coppia hanno allertato i vicini, che hanno subito dato l’allarme alla polizia. Sul posto sono accorse alcune pattuglie delle Volanti e un’ambulanza, il cui personale si è sincerato che i coniugi stessero bene. La coppia, seppur sotto choc, ha ricostruito fedelmente l’accaduto.

«Non avrei mai pensato di finire vittima di una rapina nella mia casa – ha detto la donna agli investigatori –. Sono morta dalla paura quando ho visto quei tre con la pistola». La notizia ha fatto subito il giro della zona, destando in tutti grosso sconvolgimento. Sul posto è intervenuta anche una squadra dell scientifica, che ha setacciato il luogo alla ricerca delle impronte dei malviventi. Sui quali gli agenti starebbero indagando in maniera complessa già da diverso tempo. Passate al setaccio anche alcune telecamere che possono avere inquadrato i banditi.

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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